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IL ROMANISTA Marquinho: “Crediamo in Zeman, è diverso”

Marquinho

(T. Cagnucci) – L’ultima domanda su Borinie su Destro sembra fatta apposta per sottolineare il suo che rispetto al loro è un destino opposto: Marquinho poco destro e tutto sinistro come l’attaccante italiano è stato riscattato, ma è rimasto. L’Acquistinho è diventato a tutti gli effetti un acquisto di questa Roma che assomiglia ancora troppo a quella dell’anno scorso negli uomini, se si fa eccezione dell’uomo che la comanda. Perché lui “è diverso”. E’ la parola magica che usa Marquinho in conferenza per il suo nuovo allenatore. La usa anche perTotti e non è par condicio. (…)

Pensi che sia una Roma da scudetto, o siete lontani dalle prime tre, cioè da Juventus,Milan e Inter? 

Penso che manchi ancora qualcosa per raggiungere il livello di Milan, Juventus e forse anche dell’Inter, tuttavia questa squadra è in grado di lottare per molte cose in questa stagione.

C’è stato anche un sacrificio economico da parte della società per riscattarti, adesso il cartellino è tutto della Roma. Qual è il tuo obiettivo personale ora che a centrocampo rispetto all’anno scorso arriveranno nuovi giocatori, come Bradley e Tachtsidis? Vuoi giocartela da titolare oppure pensi che sarà un po’ più difficile per te? 

Ho sempre creduto nelle mie potenzialità, credo che la concorrenza faccia bene all’interno di una squadra, è bene che ci siano più giocatori per lo stesso ruolo, la concorrenza serve sempre ad aumentare la qualità del gruppo. Inoltre penso che senza la pressione, il peso, di dover firmare un nuovo contratto, anche il mio livello calcistico potrà migliorare.

Alla fine della seconda amichevole Zeman ha detto: “Non siamo ancora in grado di disputare una partita”. Questo concetto un po’ vi butta giù oppure credi in Zeman e nel suo lavoro, che cosa vi ha detto? Quand’è che sarete veramente la squadra di Zeman, con la sua impronta? 

Va capito, va compreso che ieri (l’altro ieri, ndr) avevamo fatto un allenamento pesante, come in tutti questi giorni del resto prima della partita. Il mister insiste molto sulla parte fisica, dopo un’ora avevamo le gambe evidentemente un po’ imballate, un po’ pesanti, ma credo che da qui in avanti le cose andranno sempre meglio e direi che nel giro di una-due settimane acquisiremo una migliore condizione fisica e si vedranno già i risultati.

C’è stato un momento in cui la trattativa per il tuo riscatto è andata un po’ per le lunghe. Hai mai avuto paura di non tornare, o che la Roma non chiudesse il tuo riscatto? Poi sei stato provato anche da esterno sinistro di difesa, sei un intermedio, però c’è una posizione dove preferisci giocare? Qual è il ruolo dove ti trovi meglio? 

Paura non ne ho mai avuta, perché quando sono partito per le ferie avevo già parlato con Sabatini e Baldini del mio ritorno, evidentemente ci è voluto un po’ più di tempo per definire tutti i dettagli. Per quanto riguarda la mia posizione in campo, preferisco quella di interno, di centrocampista, di “volante”, come diciamo in Brasile, perché credo che lì posso fare le cose migliori.

Che differenze hai notato subito tra il sistema di gioco di Zeman e quello di Luis Enrique come movimenti dei centrocampisti? E poi un giudizio su Castan che sta per arrivare: nessuno meglio di te lo conosce, visto che l’hai incontrato da avversario in Brasile…

Credo che con questo modulo di Zeman il centrocampista corra di più, perché il gioco di Zeman è fatto di continui appoggi, di sovrapposizioni, sia in fase offensiva, sia difensiva. Ma ci stiamo allenando per questo e non credo che sarà un problema. Castan è un grande giocatore, sta attraversando un ottimo momento della sua carriera, ci potrà sicuramente aiutare ed è un giocatore che come profilo si adatta bene a questa squadra.

Ci sono due scuole di pensiero tra i tuoi compagni. C’è chi pensa, come Totti, che la Roma debba migliorarsi, potenziarsi per essere competitiva, e chi, come ad esempio Pjanic e Bojan, dicono che questa Roma può già puntare allo scudetto. Tu da che parte stai? E poi, per quello che capti nello spogliatoio, pensi che Totti sia sempre al centro di questa squadra, di questa società?

Per me questa è una squadra molto forte, ho detto che forse è un po’ indietro rispetto a Juventus e Milan, ma è un gruppo molto solido, molto forte, che adesso già si conosce da un anno. Quindi attraverso tutti questi allenamenti che stiamo facendo, sicuramente possiamo provare, o quanto meno aspirare a lottare per lo scudetto. Per quanto riguarda Totti, è evidente che è un giocatore sempre al centro dell’attenzione, sempre sotto ai riflettori perché è un giocatore diverso, un giocatore su cui tutti si concentrano per quel che fa dentro e fuori dal campo. E’ un esempio per tutti e credo che debba continuare a essere così perché è il giocatore che fa la differenza.

Stanno arrivando altri due centrocampisti adesso, siete veramente tanti a centrocampo per tre posti. Pensi che ci sia un po’ troppa concorrenza in questa parte del campo? E poi, ti poni un obiettivo di gol, quanti ne vuoi fare quest’anno?

Come ho detto prima la concorrenza fa sempre bene all’interno di un gruppo perché permette sia a chi scende in campo sia a chi è in panchina di dare il massimo e di rendere al massimo le proprie potenzialità. Per quanto riguarda un obiettivo di gol, è difficile fissarlo, in Brasile mi è capitato di fare 8 gol in una stagione, 10 in un’altra; quello che posso promettere è che io ogni volta che giocherò cercherò sempre di fare un gol, attraverso un segmento in aria di rigore, o un tiro da fuori, perché alla fine i gol sono molto importanti per un giocatore.

Cosa ti sta pesando di più di questo ritiro e cosa invece ti sta esaltando? E poi un aggettivo per raccontare Zeman… 

In Brasile non avevo mai fatti allenamenti così, sono allenamenti diversi anche perché in Brasile il ritiro dura di meno. Questo volume di corsa non l’avevo mai fatto, anche i miei compagni. Ma tutti crediamo in quello che vuole l’allenatore, ci atteniamo alle sue istruzioni, si vede che vuole tirare fuori il meglio da noi e vuole raggiungere titoli. Un aggettivo? E’ uno diverso dal solito.

La Roma può qualificarsi in Champions?

E’ l’obiettivo minimo che possiamo prefissarci. Dopo tanti allenamenti, dopo tanta sofferenza, vincere avrà un gusto speciale, specie dopo la passata stagione.

Sulla cessione di Thiago Silva.

Thiago Silva è il miglior difensore del mondo, l’Italia perde qualcosa lasciandolo andare. Ma faccio sempre il tifo per lui, è un grande giocatore e un grande amico.

Cosa ti sorprende di Zeman? 

Una persona molto persistente, che non scende a compromessi e non negozia sui carichi di lavoro. Non fa sconti sui giri di campo da fare. Il lavoro è molto pesante, ma tutti crediamo in lui, si vede che è una persona vincente e siamo sicuri di migliorare con lui.

Sull’addio di Borini e su Destro.

Destro la scorsa stagione si è distinto molto bene al Siena, se arriverà potrà sopperire all’intensità che Borini ci assicurava in attacco.

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