(M. De Santis) – Il nuovo proprietario della maglia numero 27 ha la faccia da bambino, il sorriso facile, i riccioli e tanta voglia di ricominciare. Si chiama Dodò, viene da un infortunio balordo, ma per Walter Sabatini non è una promessa. «Non sono portato alle iperboli – ha recitato il ds nel suo cappello introduttivo – ma si tratta di un calciatore straordinario che ha grande tecnica e tanta corsa. Sarà un orgoglio per i tifosi».
Dodò, perchè ha scelto la Roma?
«Ho avuto diverse proposte, ma è stata la squadra che mi ha voluto di più. La trattativa con i giallorossi viene da lontano. Abbiamo dovuto affinare dei dettagli per chiudere, ma così ho anche avuto il tempo per prepararmi psicologicamente. La pressione non mi fa paura. Nel Corinthians dovevo sostituire un certo Roberto Carlos».
Come procede il programma di riabilitazione e quando pensa di riaggregarsi al resto del gruppo?
«Procede bene, anche se mi manca ancora un po’ di forza fisica. Proprio per questo sto lavorando tutti i giorni dalla mattina alla sera. Ora sto correndo e svolgendo un lavoro fisico, ma presto tornerò a lavorare con gli altri».
C’è già una data precisa per il suo ritorno?Parteciperà alla tournée negli Usa?
«Non ho una data in mente. Il mio obiettivo resta essere a disposizione di Zeman il prima possibile».
Quali sono le sue caratteristiche tecniche?
«Sono uno che aiuta la squadra a costruire il gioco partendo da dietro».
Perché ha scelto la maglia numero 27 (numero che durante la prima era zemaniana apparteneva a Fabio Junior, ndc)?
«Il 27 è un numero che mi è molto caro per dei motivi personali».
Conosce già il campionato italiano e dove può arrivare la Roma?
«La Serie A è molto seguita in Brasile, anche perché ci sono giocatori come Thiago Silva e Pato. Ma anche Totti è un giocatore molto apprezzato nel mio paese. Vedo una Roma molto forte con buone possibilità di lottare per la Champions».
Che impatto ha avuto con Zeman?
«Ci stiamo conoscendo, ma dal Brasile mi parlano di lui come una persona molto seria che riesce a tirare fuori il meglio dai giocatori».
A che giocatore si ispira?
«A R. Carlos, un campione dentro e fuori dal campo».