(A. Austini) – A ventidue anni Miralem Pjanic parla sei lingue e ha cinque campionati da professionista alle spalle. In una Roma a dir poco indefinita il centrocampista è già uno dei leader e non ha paura di esporsi. «Sono sicuro – attacca il bosniaco in un buon italiano – che questa Roma possa fare grandi cose. Abbiamo un allenatore nuovo con cui vogliamo crescere insieme, la squadra c’è, adesso bisogna costruire la mentalità giusta». Quella che è mancata lo scorso anno. «Vero, il nostro – ammette Pjanic – era un problema mentale. Non si spiegano altrimenti sconfitte pesanti come quella di Lecce (dove lui non c’era, ndr). In casa abbiamo fatto buoni risultati, in trasferta avevamo sempre paura: bisogna invertire la rotta». Per arrivare dove? «Possiamo lottare per lo scudetto, sono certo.[…]».
Neppure il fiato. Anche Pjanic riconosce di non aver «mai fatto una preparazione così dura ma ce la ritroveremo durante la stagione. Nessuno sta mollando. Cambieremo modo di giocare: con Luis Enrique puntavamo al possesso palla, con Zeman cercheremo di arrivare velocemente in avanti. Io non ho problemi, sarò molto più vicino alla porta e questo mi piace. Spero di segnare tanti gol. Se dovessi partire in panchina? Vorrebbe dire che gli altri meritano di giocare».[…]