(M. De Santis) – Il primo volto nuovo è arrivato, altri due sono con il bagaglio pronto e più di qualcuno quelli che già ci sono attende aggiornamenti a breve. Il traffico del giorno prima del raduno è stato intenso sia in uscita che in entrata. Tutti i riflettori sono stati per lo sbarco di Dodò, la prima pietra prima su cui verrà edificata la nuova Roma. Il gioiellino brasiliano, acquistato da Sabatini già a marzo, è atterrato a Fiumicino con un volo Alitalia proveniente da San Paolo poco dopo le 7 del mattino, è stato prelevato da Tonino Tempestilli e ha varcato il cancello di Trigoria intorno alle 8.30. Un rapido giro del Fulvio Bernardini, un paio di chiacchiere con Sabatini, una stretta di mano con Zeman e poi via al Policlinico Gemelli per le visite mediche di rito. Visite mediche più accurate del solito, causa lesione del legamento crociato anteriore sinistro di nove mesi fa, che Dodò ha sostenuto nel giro di una novantina di minuti. A mezzogiorno in punto, l’uscita dal Gemelli e il tempo di dire due parole: «Sono molto felice di essere a Roma, non vedo l’ora di cominciare ad allenarmi». Qualche istante prima, a fugare ogni dubbio sulle condizioni del suo assistito, ci aveva pensato il procuratore Wagner Ribeiro con un semplice e laconico «il responso delle visite mediche è stato positivo».
Dodò ha trascorso il resto del suo primo giorno romano e romanista tra il Mancini Park Hotel, poco distante da Trigoria, e un ristorante nel cuore di Monteverde, dove il brasiliano si è presentato a cena. Oggi lo attende il primo giorno di scuola zemaniana a Trigoria: test fisici e il comunicato ufficiale (la Roma, tra premio di formazione da riconoscere al Corinthians e commissioni, lo ha pagato quasi due milioni).
Ieri, al Fulvio Bernardini, non è apparso solo Dodò, ma ha fatto capolino anche Zeman. Il boemo, dopo aver preparato i programmi dei primi giorni di lavoro, è stato per due ore a colloquio con Sabatini nell’ufficio del ds. I due, tra una sigaretta e l’altra, hanno parlato di chi includere e escludere (causa operazioni di mercato in uscita in corso) dalla lista dei trenta per Riscone e di mercato. In entrata, ad esempio, per Bradley è praticamente fatta: al Chievo dovrebbero andare 3,5 milioni in contanti, la metà di Stoian e il prestito di Greco.
Così come per Tachtsidis : il greco arriverà in comproprietà ma restano da stabilire soldi e eventuali contropartite tecniche. Oggi, comunque, Sabatini dovrebbe chiudere una volta per tutte, sistemando anche gli ultimi dettagli ancora in bilico, per entrambi. Zeman e Sabatini avranno anche scambiato un paio di paroline sul solito Destro, sul centrale di difesa e sul terzino destro ancora mancante all’appello. Tra i nomi, veri o falsi, rilanciati nelle ultime ore da radiomercato c’è anche Bosingwa, appena svincolato dal Chelsea. In uscita, invece, da segnalare il no forte e chiaro della Roma alle sirene inglesi per Pjanic. Per il bosniaco erano arrivati, sotto forma di sondaggi e in qualche caso anche di offerte (una intorno ai 25 milioni), dei segnali da parte di Chelsea, Liverpool, Manchester United e Tottenham (in caso di cessione di Modric).
Oggi, però, sarà anche il giorno della verità per Heinze: l’argentino arriverà a Trigoria, parlerà con Zeman e Sabatini e deciderà cosa fare. Se le sensazioni saranno positive, firmerà il rinnovo di contratto e andrà a Riscone (il suo nome è comunque incluso tra i trenta per il ritiro). Se qualcosa andrà storto, potrebbe salutare e accasarsi al Bologna.