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IL TEMPO Zeman mette la terza

Bradley

(A. Serafini) – La terza ed ultima amichevole del primo ritiro estivo giallorosso si chiude come le prime due: con una vittoria. Tredicesimo giorno di allenamento e gambe imballate per i giallorossi, che a Vienna subiscono nei primi minuti la migliore condizione del Rapid e la rumorosa cornice di pubblico. Test diverso rispetto alle prime due uscite, con un avversario di modesto rispetto, ma sicuramente più indicativo rispetto a selezioni locali e formazioni romene neopromosse. La curiosità iniziale si sposta sull’aspetto tattico, con Totti largo a sinistra nei tre d’attacco, con Lamela sul versante opposto e Osvaldo punto di riferimento centrale. L’offensiva del Rapid prova a colpire nel primo quarto d’ora proponendosi velocemente, ma in modo sterile, dalle parti di Lobont. C’è ancora lui tra i pali e non Stekelenburg, a corto di allenamenti e neanche in panchina ieri. Giusto il tempo di dare spazio al contropiede giallorosso, che con la forte complicità della difesa biancoverde, permette a Pjanic di piazzare comodamente il pallone sul secondo palo. «Stiamo migliorando, ma ancora c’è tanto da fare» La manovra romanista infatti, mostra di essere fluida dalla cintola in su, con Bradley che impatta positivamente sulla sua prima uscita nel ruolo di De Rossi. «Non era facile inserirsi, ma ha fatto bene» dice Zeman. Stanchezza a parte, la difesa continua a dimostrare le lacune annunciate di un reparto che ha bisogno di essere ritoccato. La rocambolesca doppia rovesciata dell’americano Boyd (il primo a segnare nella seconda stagione della Roma americana) mostra limiti di condizione, e non solo, per l’inedita coppia Burdisso-Romagnoli. Più dinamica in ripartenza, la Roma si appoggia sull’ottimo primo tempo di capitan Totti, che guardato a vista dal tecnico boemo, riesce a grande intensità a coprire entrambe le fasi. «In quel ruolo gioca meglio di tredici anni fa» lo promuove alla fine Zeman, chiudendo il caso aperto dopo la partita con i rumeni del Severin. E Osvaldo? «Ha giocato centravanti ma può cambiare – spiega Zeman – ci sarà spazio per tutti ma ho 29 giocatori e c’è bisogno di sfoltire la rosa». La partita scorre abbassandosi rispettabilmente di ritmo, con un unico sussulto quando Taddei colpisce il suo palo a Lobont battuto. Al rientro dagli spogliatoi, Zeman stravolge la formazione, il club dei possibili epurati costruisce, nonostante tutto, l’azione più bella della gara: Simplicio chiude il trinagolo con Pizarro in un fazzoletto, permettendo al cileno di incrociare facilmente con il sinistro. I guizzi di un imprendibile Nico Lopez, accompagnano gli ultimi minuti prima del tanto atteso ritorno a Roma. Zeman è soddisfatto al termine del primo mini-ciclo di preparazione. «Ho visto dei piccoli miglioramenti rispetto alle prime due uscite – dice il boemo – ma c’è ancora da lavorare». La Roma lo farà domani all’Olimpico e da venerdì in America, dove la attendono altre tre amichevoli.

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