(M. Pinci) – C’è chi a Roma vorrebbe venire e chi da Roma vorrebbe portarsi via un pezzo prezioso. Marquinhossceglie la squadra giallorossa e lo dice, per la prima volta, in modo ufficiale. Proprio mentre il gol di De Rossi all’Inghilterra ha fatto da aperitivo al ritorno del Manchester City sul centrocampista. Intanto, il club si prepara a celebrare il primo anniversario della formalizzazione della cessione al gruppo americano di James Pallotta.
MARQUINHOS A UN PASSO – “Voglio andare alla Roma”. Marquinhos non ha più dubbi (semmai ne avesse avuti) e lo dice apertamente. L’occasione giusta, il match contro l’Internacional vinto dal suo Corinthians per 1-0, e in cui il difensore ha giocato per 5 minuti appena, entrando al minuto 86 al posto del difensore Fabio Santos. “Credo che a Roma avrei più spazio – assicura Marquinhos – ho solo Burdisso e Castan davanti. La dirigenza del Corinthians sa qual è la mia volontà, sono pronti a trattare. Ora vediamo, io voglio giocare”. Una dichiarazione d’amore a tutti gli effetti, che deve però fare i conti con la volontà del club Paulista. Che preferirebbe non perdere il controllo del giocatore: “Stiamo parlando con i giallorossi. Noi vogliamo un prestito, in modo tale da far fare esperienza al calciatore. È un bene per lui fare esperienza, conoscere l’Europa e un campionato diverso. E sarà un bene anche per il Corinthians visto che tornerà un giocatore più maturo. Insomma, ci guadagniamo tutti”. Tranne la Roma, che lavora per ottenere un diritto di riscatto a prezzo fisso. C’è da discutere ancora, ma l’operazione è fortemente incanalata e già tra il week end e l’inizio della prossima settimana verrà definita.
IL CITY INSISTE PER DE ROSSI – Intanto, però, dall’Inghilterra continua a rimbalzare l’interesse del Manchester City per De Rossi. Ieri l’agente del giocatore, Sergio Berti, era a Manchester: non certo sorprendente, visto il rapporto di amicizia con il tecnico del City Roberto Mancini, e gli interessi che conserva da manager di Kolarov (a cui il club inglese vorrebbe trovare una destinazione). Ma inevitabile che la presenza del manager di De Rossi in Inghilterra abbia riportato l’attenzione mediatica sull’ipotesi di una proposta inglese per il giocatore. Proposta che a oggi non è ancora pervenuta, anche se l’avvocato Giorgio De Giorgis, rappresentante di Mancini, lascia intendere che non servirà attendere ancora a lungo per un eventuale assalto: “È noto che a Roberto De Rossi piace tanto, il City finora non ha speso praticamente nulla sul mercato, quindi tenderei a credere che se decidesse di trattare De Rossi avrebbe i mezzi economici per formulare un’offerta all’altezza”. Non resta che aspettare dunque. Anche se l’ostacolo, secondo l’agente, è proprio il club giallorosso: “Sarebbe la Roma in quel caso che dovrebbe vendere De Rossi. E finora, fino a prova contraria, la Roma tramite i suoi dirigenti ha sempre dichiarato incedibile il giocatore”. sempre che un’offerta non faccia cadere le ultime resistenze.
UN ANNO DI PROPRIETÀ USA – In attesa dell’offerta del City, a Trigoria si lavora alle celebrazioni del primo anno di proprietà americana. Il 18 agosto 2011 DiBenedetto firmava in via di Porta Pinciana la chiusura del passaggio formale delle quote di controllo della Roma nelle mani del gruppo statunitense.
Un anno dopo, con DiBenedetto defilato, sono l’ad Fenucci e il dg Baldini a interpretare voce e pensieri del capofila Usa James Pallotta. “L’obiettivo? La progressiva costruzione di una squadra, in grado di assicurare competitività immediata e futura al club. L’obiettivo futuro è essere stabilmente al vertice, sviluppare adeguatamente il brand, progettare e costruire la nostra nuova casa. Il futuro sarà nostro, forse molto prima di quanto pensiamo”, assicura Fenucci. Ricordando come fino a oggi si sia già avviato “un processo di ristrutturazione finanziaria, non facendo mancare comunque risorse per gli investimenti sportivi; un diverso approccio per tutte le attività di marketing, orientate sempre di più alla soddisfazione delle esigenze dei tifosi e dei nostri sponsor”.
Anche Baldini ha raccontato il suo primo anno: “Sono qui da nemmeno un anno, anche se a volte mi sembrano dieci, perché in realtà sono arrivato soltanto a metà ottobre. Non so dire le cose che abbiamo fatto, se siano state buone o meno, se saranno servite oppure inutili. Qualcuno che avrà titolo per farlo, oltre al tempo, lo dirà. Posso dire di come le abbiamo fatte, ed è stato dedicandovici tutto. Abbiamo dedicato tutto al club, abbiamo tutta la libertà del mondo nell’operare ed in cambio assumiamo un’enorme responsabilità, ma qualsiasi cosa sarà successa lo sarà solo perché le nostre scelte alla fine l’avranno determinata. Di cosa si può essere più grati se non di aver avuto almeno una volta nella vita la possibilità di ‘giocarselà come ci pare”.