A poche ore dalla conferma della sentenza per il calcioscommesse, Stefano Guberti commenta la squalifica di tre anni comminatagli dalla Giustizia Federale: “Sono molto sorpreso ed amareggiato dalla sentenza della Corte di Giustizia Federale e sono curioso di conoscerne le motivazioni. Temo che le argomentazioni addotte a mio discapito non siano state di nuovo correttamente valutate e che la mia condanna venga basata esclusivamente sulle dichiarazioni di Andrea Masiello. Credo anche che nel mio caso non siano state trovate, ma neppure cercate dagli organi giudicanti, le “prove certe” che invece sono state pretese negli altri casi.
Si noti che Masiello veniva dichiarato inattendibile dalla CDN (e oggi anche dalla Corte) nei casi Di Vaio, Pepe, Bonucci, S. Masiello, Vives, Belmonte – e per questo tutti prosciolti – e nei casi Belmonte e Portanova – rispetto ai quali l’illecito veniva derubricato in omessa denuncia-). Tra i soggetti accusati da Masiello, quindi sono stato inspiegabilmente l’unico ad essere condannato. D’altro lato, non sarebbero stati invece tenuti in alcuna considerazione le prove che mi avrebbero dovuto portare ad una piena assoluzione (tra cui le dichiarazioni degli unici due testimoni oculari dell’incontro del 17 aprile che hanno categoricamente smentito ogni accusa). Non è stato trovato un movente, un mandante e non c’è stato passaggio di denaro.
Come si spiega allora la mia condanna? Non mi rassegno. Credo che l’intero sistema andrebbe modificato, perché è assurdo e impensabile che un calciatore termini la propria attività senza che esistano a suo carico delle prove certe dalle quali si possa, senza ombra di dubbio, accertare il compimento di un illecito. Da oggi pomeriggio il mio Avvocato (Katia De Nicola) sta già lavorando sull’appello da presentare davanti al TNAS. Intanto rimango in attesa di conoscere le motivazioni del rigetto del nostro ricorso”.
Fonte: Tuttomercatoweb.com