Un mercato feroce,altisonante, roboante. Il lessico di Walter Sabatini ci aveva pervaso l’anima l’ossa pe sta Roma nostra, pe sta Roma Zemaniana. Via Borini, dentro un Borini più forte e più tecnico, il futuro della Nazionale: Mattia Destro. Via due abili corridori sulle fasce, Josè Angel e Rosi, il cui loro unico “neo” era che nel giuoco del calcio fosse contemplata la presenza del pallone, dentro due giocatori di sostanza e qualità: Balzaretti e Piris. Via un figurante biondo, alto come un sequoia, tatuato come 50 Cent ma con la paura negli occhi di Scooby Doo, Kjaer, dentro un roccioso vincitore della Libertadores: Castan. A centrocampo sono partiti giocatori che non avranno mai un futuro nel mondo del calcio professionistico (Greco, Barusso, F.Simplicio) e sono arrivati elementi di prospettiva e dal sicuro affidamento: Bradley e Tachtsidis. Tante altre carcasse avevano svuotato l’armadietto di Trigoria con alcuni corvi immalinconiti e in più la ciliegina sulla torta era stata la conferenza stampa di Daniele De Rossi. Roba forte, roba da romanisti veri, da battersi il pugno sul petto e baciarsi la maglia anche se indossi una semplice polo. “La mia scelta l’ho fatta 30 anni fa. Io resto qua“. Per lui,che ancora non dorme prima dei derby, quello di Manchester non gli avrebbe fatto alcun effetto anzi. Al livello cromatico, avrebbe pensato di stare dalla parte sbagliata. Una squadra forte e competitiva pronta a vincere tutto. Poi il campionato si avvicina, il mercato della Roma si ferma e le cessioni sembrano dietro l’angolo: Stek nelle mire del Tottenham, la società in attesa di un’offerta e poi,come successo per De Rossi, Pjanic, Lamela, Burdisso, toglie il giocatore del mercato. La prima di campionato ci viene poi a raccontare di una Roma ancora non così pronta, ancora non così vincente: nel momento del bisogno dentro Marquinho e Nico Lopez, Bojan a guardare. Oggi il calciatore ha salutato i compagni commosso e nel pomeriggio è arrivato a Milano. L’operazione lascia tutti basiti. Un contratto cervellotico con il Barca polverizzato in pochi secondi, un rinforzo importante per una diretta concorrente ai piazzamenti che contano. Il non cambio allora assume il contorno di un allarme lanciato dal tecnico boemo: Bojan non entra perchè lui non è più con noi e dovremo farne a meno. Ora la rabbia dei tifosi è esplosa forse troppo veemente ma teme che il mercato possa ridimensionarsi. Ai posteri l’ardua sentenza: il mercato chiude fra pochi giorni. Che la società non perda tutto il credito guadagnato in una lunga e calda estate. Che non si rompa in partenza il bellissimo sogno di mezza estate.
Andrea Di Carlo