(L. Valdiserri) – Dopo giorni e giorni di «tarantelle», come le ha definite lui stesso, Daniele De Rossi ha riportato il centro del discorso sul calcio, spostandolo dal calciomercato. E per questo lo ringraziamo. Oltre a parlare della sua situazione personale— perfettamente sintetizzata dalla frase «avevo deciso sei mesi, anzi trent’anni fa»— De Rossi ha trovato il modo e il tempo per parlare di campionato, del sogno di vincere uno scudetto con la maglia che ha sempre amato, del rapporto (storico) di rivalità per la Juventus a quello (umano) di amicizia per tanti giocatori bianconeri, di lealtà verso Luis Enrique, di profonda stima per Vincenzo Montella, di piacevole scoperta per quello Zdenek Zeman che, a partire dal suo umorismo che viene direttamente dall’Altstadt praghese, è così diverso quando lo conosci da quello che ti immaginavi per sentito dire.
Nemmeno la conferenza stampa di ieri metterà fine ai sussurri e alle grida di un mercato ancora aperto. E se non saranno più su di lui saranno su Pjanic, Osvaldo o Stekelenburg. C’è poco da fare: la compravendita dà ansia, ma è una droga dalla quale non ci si libera mai. Però è importante che si sia tornati a parlare di pallone, perché Roma-Catania è vicina. Molto vicina. Perché l’enorme tesoro di entusiasmo che ha portato oltre 35 mila persone all’Olimpico per un’amichevole, in una notte così calda che persino un cactus sarebbe morto di solitudine, non va sprecato. Perché la Roma è una squadra che deve vivere di entusiasmo: troppe volte, negli ultimi campionati, una cattiva partenza è costata cara: uno scudetto, un posto in Champions League o in Europa, una panchina, un campione che sarebbe potuto arrivare e che poi ha scelto un’altra strada perché «là si può vincere». Con le parole di ieri Daniele De Rossi ha dato idealmente il calcio di avvio del campionato giallorosso. Un campionato a cui la Roma deve chiedere tanto. E poi «Finalmente domenica» è un film infinitamente più bello di «Proposta indecente» e Capitan Futuro, tra le sue tante qualità, ha anche quella di avere buon gusto al cinema.