(L. Valdiserri) – In totale controtendenza con un campionato che ha perso campioni ed entusiasmo. LaRoma della seconda versione diZdenek Zeman vive circondata da un entusiasmo contagioso, difficile da capire in qualsiasi altra piazza: questa sera, per il debutto casalingo contro il Catania, nonostante un’afa tremenda, sono attesi all’Olimpico almeno 50 mila spettatori, con i settori meno cari (curve e i distinti) esauriti. La società ha fatto il suo dovere con un mercato più che buono — Destro e Balzaretti erano cercati da molte altre squadre — e l’allenatore boemo ha riportato indietro l’orologio del tempo, riaccendendo una passione che può diventare l’arma in più o una pressione difficile da gestire. Anche questo sarà lavoro per Zeman: «Sto bene. Mi sento a casa, sto ricominciando da capo e vorrei fare tante cose. Ho lasciato qualche anno fa la Roma, ora sono tornato e vorrei di nuovo fare qualche cosa per i tifosi, perché penso che piazze come questa non ce ne sono. La mia scommessa è riempire lo stadio e far divertire la gente. Non sono ossessionato dalla vittoria. Se saremo migliori, sarà giusto vincere. Altrimenti rispetterò gli avversari». Non sarebbe Roma, però, se insieme all’entusiasmo non ci fossero anche tante voci, soprattutto di mercato. Le ultime — e le più insistenti — sul portiere. Questa la situazione: Stekelenburg sarebbe il titolare ma non convince fino in fondo e ha mercato (Tottenham), Lobont ha guadagnato posizioni con un ritiro precampionato molto intenso e Zeman vorrebbe un portiere uruguaiano (Goicoechea) sconosciuto ai più ma da lui molto apprezzato: «Chi giocherà? Non lo dico. Stekelenburg è uno dei migliori portieri d’Europa, ma non vuol dire che non si possa giocare senza di lui. Lobont è un nazionale. Goicoechea lo avevo già indicato al Pescara. È un portiere che a me piace e in una squadra ce ne possono essere anche tre». Tutto è possibile: Lobont oggi e Goicoechea più avanti un po’ di più. Tirata di orecchie per Lopez e Lamela, talentuosi ma poco applicati: «Sono su per giù allo stesso livello, nel senso che hanno capito poco, però sono tecnicamente e fisicamente eccezionali e spero che più in là non avremo problemi». Potrebbe essere un’occasione per Bojan, che Zeman vede bene come esterno «e poi, venendo dal Barcellona, ha un’idea chiara del gioco di squadra». Venti convocati, non ci sarà la panchina «lunghissima» perché anche la panchina è un premio. Oltre che per Zeman, sarà una sera speciale per Totti, alla stagione numero 21 in giallorosso. Il capitano è a quota 215 gol a uno da Meazza e Altafini. Con una doppietta salirebbe da solo al terzo posto con davanti solo Nordahl (225) e Piola (274). «Per me è uno dei più grandi di sempre», è la sintesi di Zeman. Inevitabile chiusura con Conte e Juve: «Era un processo sportivo e ora è mediatico. Una volta se uno si permetteva di dire certe cose veniva deferito e squalificato. Io dormo tranquillo e loro poco»