(R. Maida) – Da Marquinho a Marquinhos c’è un passato che ritorna e un futuro che cambia. La Roma è di nuovo costruita con mattoni brasiliani, come ai tempi in cui vinceva. Sono calate, parallelamente, le quote argentine: lo scorso anno a Trigoria c’erano cinque figli di Maradona, adesso Gago e Heinze non si vedono più; sono rimasti in tre e non tutti hanno la sicurezza di essere importanti. Burdisso viene da un infortunio terrificante, Lamela non ha ancora soddisfatto Zeman, Osvaldo è un attaccante che il mercato non ha smesso di ignorare.
GLI INNESTI – In primavera, Baldini e Sabatini si sono innamorati del Corinthians, la squadra che di lì a poco avrebbe vinto la Coppa Libertadores, cioè la Champions League sudamericana. E laggiù, a San Paolo, hanno pizzicato nell’ordine Dodò, un ventenne preso a parametro zero dopo lunghe discussioni, poi Castan, difensore «dominante» (parola di Sabatini) pagato 5 milioni e mezzo e infine Marquinhos, che ha completato grazie a quella «esse» finale un percorso cominciato a gennaio, in un altro stato brasiliano: a Rio de Janeiro, la Roma era andata a prendere Marquinho dal Fluminense.
Uno sconosciuto che si è dimostrato più bravo del previsto. Intanto, già che c’erano, i dirigenti della Roma americana hanno portato in Italia un ragazzo di belle speranze, tale Lucca, centrocampista dell’Internacional Porto Alegre (la squadra di Falcao, remember). (…)
RICAMBIO – In realtà non si sono visti soltanto ingressi, in ambito brasiliano. In tre sono andati via: Juan, dopo cinque anni di gioie e dolori, e Simplicio, dopo quel bacio da bambolotto alla moglie in tribuna. Non hanno fruttato neppure un euro, anzi sono stati pagati per togliersi di torno. Ma è questa la regola del mercato degli esuberi: non si paga per comprare, si paga per vendere. (…)
L’INSERIMENTO – Da questo meccanismo degenerativo sperano di essere immunizzati gli ultimi arrivati a Trigoria. Dodò non ha ancora giocato neppure in minuto ma credendo alle promesse di Sabatini diventerà un calciatore eccellente. Castan è già un titolare, compagno ideale per Burdisso al centro della difesa. Lucca è entrato in punta di piedi, con un sorriso che è musica per le ragazzine, e si adeguerà ai ritmi della Primavera per maturare. Tutto procede, insomma, anche se a velocità diverse in rapporto alle potenzialità immediate. Manca solo Marquinhos, che ha l’età di Lucca (18 anni) ma referenze molto più accattivanti. Secondo Sabatini e Zeman, è già pronto per la prima squadra: questa sarebbe la ragione per la quale il Corinthians ha provato in ogni modo a trattenerlo. Non c’è riuscito, buon per la Roma. E anche per la carriera di questo adolescente, che ha una scorciatoia europea verso la felicità professionale. A Trigoria lo aspettano tanti giocatori che parlano la stessa lingua. E un compagno di stanza quasi obbligato per una questione onomastica: Marquinho, chiaramente.