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CORRIERE DELLO SPORT Balzaretti esulta “Ora sono felice”

Federico Balzaretti

(A.Ghiacci) Un ragazzo semplice, gentile, garbato: come se ne incontrano pochi nell’attuale mondo del calcio. Anche bello, che non guasta mai. E, soprattutto, forte, affidabile. Ecco perché nella Roma, come racconta il direttore sportivo Sabatini, «non si è mai registrato un simile consenso da parte di tutte le componenti della società come per l’acquisto di Federico Balzaretti, un calciatore fortissimo e un essere umano pregiato. Con lui il nostro spessore tecnico aumenta a dismisura. E’ arrivato alla Roma e alla Nazionale per le sue qualità morali prima che per quelle tecniche. Sono contento che sia qua»

Un bella presentazione davvero. Che arriva dopo la scelta dell’esterno sinistro: lo volevano in tanti, ma lui ha detto Roma. «Da parte mia – racconta Balzaretti – c’è stata sempre chiarezza. Zamparini mi ha detto dell’offerta e gli ho fatto sapere che se fossi dovuto partire sarei andato soltanto alla Roma. Arrivo al momento giusto, in una fascia d’età in cui sono già grandicello, maturo, pronto. E’ il momento giusto anche per la Roma che ha grandi ambizioni, questo legame è stato voluto» . Sentirlo parlare è una bellezza: sicuro, convinto, preciso. Anche sui possibili obiettivi: «Questa squadra ha grandissime potenzialità. Qui si sogna tantissimo, si vede che c’è entusiasmo, e ci sono tante aspettative. Ma credo che fissare un obiettivo ora non sia né semplice né bello. L’importante è che ci sia la possibilità di divertirsi, noi e la gente. Così i risultati arriveranno» .

Già, i risultati. Ma la Roma potrà competere con le squadre più forti? «Dobbiamo dimostrarlo sul campo, sicuramente come qualità siamo tra le squadre più forti del campionato, inutile nascondersi. Ma dobbiamo lavorare tanto e bene, fare quello che il tecnico ci chiede, trovare il nostro equilibrio. La stagione si costruisce attraverso tante cose, anche attraverso le sconfitte. Daremo sicuramente filo da torcere a tutti, passando anche per momenti difficili, fortificando il gruppo. Possiamo toglierci belle soddisfazioni».

SCELTA – La famiglia, il rapporto di stima proprio con Sabatini, la possibilità di non giocare alcuna coppa europea e avere quindi più tempo libero. Quanto c’è di vero? Quali sono i fattori che hanno determinato la scelta e in che misura hanno inciso? «Ho sempre detto che avrei privilegiato la famiglia in qualsiasi mia scelta. Roma è una citta stupenda, in cui posso far crescere le mie bimbe al meglio, è ben collegata con Parigi, dove lavora mia moglie. Lei inoltre, ha prospettive di lavoro anche nella Capitale. Poi c’è il rapporto con il direttore (Sabatini, ndi) perché so come lavora, abbiamo pensieri comuni. La storia delle coppe invece non c’entra nulla, anzi l’obiettivo di quest’anno è quello di raggiungere le coppe europee. Ho scelto la Roma, che a livello di piazza, di società, di gruppo e di ambizioni credo sia una delle società più importanti, che ha il progetto migliore e che ha voglia di vincere» .
«Arrivo a 30 anni in un grande club ed è il momento giusto, sia per me che per la Roma»

Una bella carriera, quella di Balzaretti: «Sì, il mio percorso è stato bellissimo e mi ha portato qua. Se sono in uno dei club più importanti a 30 anni è perchè ho costruito tutto passo dopo passo, forse con maggiori soddisfazioni di qualcuno che magari a 20 anni è già in Nazionale» . Un tipo tosto, Balzaretti.

INSERIMENTO – Lo ha detto lui stesso: è “grandicello”. E quindi… «Dopo quindici anni di professionismo conosco tanti ragazzi, è molto facile inserirsi. Non c’è problema nemmeno nell’inserirsi negli schemi dell’allenatore, abbiamo una visione del modo di giocare molto simile. Per le caratteristiche che ho, su venti palle che ha Totti (l’attaccante di fascia sinistra, la stessa di Balzaretti, ndi) faccio venti sovrapposizioni. Il mio modo di giocare è questo, andare, sovrappormi, fare la fase offensiva. La difesa? Si può difendere anche stando più alti. Certo bisogna lavorare, le potenzialità sono talmente tante che lavorando ogni settimana si possono ottenere dei risultati molto molto interessanti. Giocare a destra? Si, l’ho fatto, non è un problema. Naturalmente sarebbe un modo di giocare diverso, perché viene più facile crossare col proprio piede. Ma non è un problema» . A proposito delle opzioni a disposizione di Zeman: è vero che con il boemo
«Condivido il calcio di Zeman, anche io gioco per attaccare Dobbiamo provare a lottare con tutti»

si lavora tanto? Balzaretti non usa giri di parole: «Gli allenamenti sono molto molto duri, la sera si fa fatica a parlare al telefono… Però si sa che le sue squadre sono sempre andate fortissimo, e quindi questo sacrificio servirà. Poi lui allena anche la sofferenza e credo che sia la cosa giusta perchè in campo devi fare lo scatto decisivo per vincere anche a cinque minuti dalla fine» . E Zeman che tipo è? «Molto disponibile, semplice, corretto e coerente. Sa quello che vuole, è anche molto aperto. Non è uno di tante parole, ma spesso quelle non servono, quindi meglio così» .

ALTRI – Un altro acquisto della Roma è stato quello di Piris: «Ieri abbiamo fatto gli allunghi e arrivava 30 metri avanti a me… Mi ha fatto una buona impressione, è un brevilineo però è molto forte. Siamo in camera insieme, si sta inserendo molto bene. Ma questo è un gruppo in cui si respira una bellissima aria, è un gruppo serio, si lavora bene. Dodò? Di lui mi hanno parlato tutti molto molto bene, anche io aspetto di vederlo ma essendo un pochino più grande gli insegnerò due o tre cosine sul calcio italiano…».
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