(R.Maida) Equilibrio raggiunto. E’ bastato un prestito quasi gratuito di Bojan (250.000 euro subito dal Milan, un milione e mezzo tra un anno dal Barcellona) per rimettere in sesto i parametri economici richiesti dalle norme federali nel rapporto ricavi/costi.Merito, soprattutto, del risparmio sullo stipendio del giocatore: quasi 3 milioni lordi. A due giorni dalla chiusura del mercato, la Roma ha i conti a posto e non ha più bisogno né voglia di ridimensionare l’organico.
I TAGLI – Fenucci si è detto soddisfatto dell’andamento della campagna trasferimenti. E ne ha motivo, perché la Roma ha già alleggerito di circa il 16 per cento il settore ingaggi, passando da 80 milioni a 67 annui. Sono stati stracciati contratti molto costosi: Cicinho (scaduto), Pizarro, Juan, Simplicio. Al loro posto ne sono stati firmati altri più ragionevoli: Destro guadagna un terzo in meno di quanto prendeva Cicinho l’anno scorso senza giocare. Il monte salari, peraltro, potrebbe abbassarsi ulteriormente con la probabile cessione di Borriello, che guadagna 5,4 milioni lordi a stagione. In esubero resterebbero a quel punto Perrotta (2,5), Julio Sergio (1,4), Guberti (squalificato per tre anni per il calcio scommesse) e il giovane Nego. E’ stato un impegnativo lavoro di potatura che ha raggiunto risultati apprezzabili, anche se dolorosi: in alcune trattative, è stato necessario pagare i giocatori per lasciare Trigoria.
IL SALDO – Sul mercato, poi, la Roma ha chiuso con un bilancio di circa -30 milioni. Alla cessione di Borini hanno fatto seguito gli acquisti di Destro (spalmato in due anni) e degli altri rinforzi, in linea con il budget fissato dalla proprietà: da Balzaretti a Bradley, da Castan a Piris. Considerando però i tagli degli stipendi e gli incentivi all’esodo, i conti sono migliori: siamo intorno a -20. Cioè la cifra che i dirigenti avevano programmato di raggiungere prima della fine dell’estate. Se ora andrà via anche Borriello, tanto meglio: ci saranno i soldi per comprare un terzino destro.