(A. Abbate) – I giorni dell’abbandono. Conte li annusa, li intravede in bianco e nero a Pechino. C’è una grande muraglia, lo separa dalla Juve. Non si dimetterà Antoniocapitano, dovrà scalare però ogni grado della giustizia per riprendersi la sua panchina. Non solo formalmente. Domani – ma le sentenze potrebbero anche slittare a venerdì – scatterà la squalifica, la Disciplinare gli farà uno “sconto” sui 15 mesi richiesti da Palazzi: Conte si beccherà 10 mesi di stop. Eppure, interminabili, saranno i prossimi 30 giorni. L’aria pesante, il caldo infernale di agosto.
LE OMBRE A BARI – Guarderà la Supercoppa dall’alto, Conte ha già le vertigini. Nessuna paura di volare, solo di cadere. La società non gli darà nessun paracadute. Adesso deve vedersela da solo, col suo avvocato De Rensis. Non basta più urlare, deve dimostrare la sua innocenza. La Juve è al suo fianco, nel senso che lo aspetterà. Non è una questione di tempo, piuttosto d’immagine. E’ riconoscente all’allenatore campione d’Italia, ma Conte dovrà ripagarla con le carte. Della sua “libertà” calcistica. (…)
IL COLLABORATORE STELLINI – Entro fine agosto dovrà parlare in Puglia, lo aspetta pure la Procura della Repubblica. Ieri c’era il suo collaboratore Stellini. Un assaggio del passato indigesto: è indagato insieme a 9 suoi ex compagni di quel “Bari dei miracoli”, dove gli investigatori hanno scovato«una vera e propria squadra di calcioscommesse» . Gli inquirenti non mirano certo a Conte, l’allenatore sarà ascoltato come “persona eventualmente informata sui fatti”. Questi continui schizzi di fango cominciano però a sporcare la Juve, che nulla c’entra con questa brutta vicenda. (…)
LA FRATTURA SUPERFICIALE – E’ ancora superficiale, ma c’è una ferita interna, s’è aperta nei giorni prima del processo. E ora è più visibile: i legali bianconeri Briamonte e Chiappero da una parte, l’avvocato De Rensis – presto assistito dalla Bongiorno – dall’altra. A Conte non è andata giù la scelta dei difensori della Juve di patteggiare e poi il rifiuto della Disciplinare. Non voleva farlo sin dall’inizio, s’è sentito forzato, poi rigettava una pena di quattro mesi. La Vecchia Signora invece non ha affatto gradito la vicenda Stellini. Il suo assistente aveva giurato, confessato solo l’episodio di Siena-Albinoleffe. (…)
CONTE PIU’ SOLO – Che c’entra Conte? La sua onestà, sino a prova contraria, d’essere presunta. Di certo però un tecnico che non s’accorge dell’accordo fra un suo collaboratore e la squadra avversaria (Siena-Albinoleffe) o di una mega-vendita (Salernitana-Bari) da parte dei suoi giocatori è perlomeno molto distratto e disattento. Antoniocapitano giura sia questa l’unica e sola verità. Dovrà dimostrarla e poi vivranno tutti felici e contenti. Come un tempo, sino a ieri era così. Fra trionfi e grida di gioia. Lui, la Juve e un’Italia bianconera, schierata al suo fianco. Stavolta però, dopo aver alzato la voce quando non voleva patteggiare, sarà molto più dura difendersi. Sarà prima travolto da 10 mesi di squalifica, la botta della Disciplinare. Poi si rivolgerà alla Corte di Giustizia Federale. Punterà all’assoluzione da ogni accusa, ma ottenere 3-4 mesi di squalifica – all’ultimo grado di fronte al Tnas – sarebbe comunque una vittoria. Il più grande successo cancellare ogni macchia. (…)