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Corriere dello Sport) – Quando dici Falcao dici Roma e quando lo senti, dall’altra parte dell’oceano, è sempre un’emozione. Paolo, la Roma è tornata a pescare giocatori in Brasile. «Sì, però adesso punta soprattutto sui giovani, su ragazzi che poi dovranno misurarsi col calcio italiano che non è facile».
Un azzardo?
«No, perchè Sabatini sa il fatto suo e in Brasile la qualità c’è ancora».
Marquinhos è l’ultimo arrivato.
«Uno dei difensori brasiliani più promettenti. Tieni presente che anche qui da noi c’è molta fame di centrali difensivi. Il ragazzo ha il profilo giusto per emergere nel calcio europeo, ma è ancora giovanissimo. Se ce la farà però sarà solo il campo a dirlo».
E Dodò?
«Prima che si facesse male era uno dei ragazzi su cui ci si poteva scommettere, poi ha avuto un infortunio davvero brutto. Se ne uscirà senza conseguenze ulteriori potrà emergere. Ha tutto per farlo: qualità, corsa, testa».
Il più collaudato è Castan, un altro targato Corinthians.
«Su di lui potrei anche sbilanciarmi. E’ stato uno dei migliori difensori brasiliani della stagione. I risultati parlano chiaro. Non si vince per caso una Libertadores».
E Uvini com’è?
«Bravo ma giovane. Anche lui da testare ai massimi livelli. Non puoi catapultare nel campionato italiano un giovane brasiliano, per di più difensore e pensare di avere subito un titolare affidabile. Se ci riesci hai fatto bingo».
Un difensore brasiliano che consiglieresti?
«Thiago Silva. Così non sbaglio».
A Roma è arrivato Zeman.
«Il boemo è un grande, è garanzia di divertimento anche se il suo è un gioco rischioso oltre che spettacolare. Penso che i tifosi giallorossi siano contenti e pronti a dare una mano alla squadra che mi sembra più completa rispetto alla passata stagione».
Dove può arrivare la Roma?
«Penso che stavolta possa giocarsela con le solite, la Juve prima di tutte».
Quando ti rivediamo a Roma?
«Presto, il ritorno di Zeman intriga anche me. Ci vediamo all’Olimpico».