(A. GHIACCI) – Sempre piacevole ritrovarselo davanti. Ancor più se in una location atipica, da pochi intimi. La sala allestita per le conferenze è tutta di legno, appena sopra al campo di allenamento. Zeman arriva col suo passo lento. Si presta all’attesa che serve per coordinare dirette tv e ultimare i preparativi. E da quel momento conduce un quarto d’ora di chiacchierata per spiegare la Roma, la sua Roma. E’ soddisfatto del livello che la squadra ha raggiunto a questo punto della preparazione e non inciampa nei temi più caldi, come quello del mercato. Per la verità su Osvaldo non è poi così chiaro, come ci si aspettava. Dice che l’attaccante è «un giocatore importante», aggiungendo che «nel calciomercato a volte chi è stato dichiarato incedibile poi ha cambiato squadra» . Mentre per quanto riguarda Stekelenburg la chiusura a una possibile cessione è più rigida. Da giorni sta guidando il gruppo, con il suo solito modo di fare. Non è uno che urla. Lui parla, consiglia, indica. La sensazione è che se la squadra lo seguirà potrà fare tanta strada […] In generale il clima è molto positivo, gruppo e tecnico sembrano essere sulla stessa lunghezza d’onda. Se ci sarà la forza di restare uniti nei momenti di difficoltà, la Roma di strada ne farà tanta.
Tre settimane al via del campionato. Zeman sta costruendo la Roma, qui in Austria ancor più di quanto fatto finora. […] «Sono soddisfatto di quanto fatto finora, poi è normale che in questo periodo di preparazione ci possono essere piccoli problemi, cose normali quando uno non affronta una competizione ma si sta preparando per affrontarla. In generale comunque sono soddisfattissimo del livello che abbiamo raggiunto». Il tecnico giallorosso non si sbilancia sulla forza della sua nuova squadra ma dice convinto che la Roma se la giocherà alla pari con chiunque: «Non me la sento di dire che questa è la rosa più forte che abbia mai avuto a disposizione, devo prima vedere come gioca. Così, sulla carta, posso dire che è una squadra che mi piace
MERCATO – Altro tema caldo di questo periodo è il mercato. Quando manca poco meno di un mese alla chiusura della finestra estiva dedicata alla compravendita di giocatori, la situazione della Roma è ancora fluida. E se l’amministratore delegato Fenucci aveva detto che «ora dobbiamo prima di tutto vendere ma la campagna acquisti non è finita» , Zeman preferisce partire da un altro concetto: «Io sono contento già così» . Ma come, con solo tre difensori centrali di cui uno è Burdisso, rientrante dopo un anno di stop, un altro, come Castan, che è appena arrivato in Italia e il terzo che è un giovanissimo come Romagnoli? «Chiaro che si può migliorare in tutti i reparti, ma a me va bene così» . L’allenatore boemo non si fa prendere facilmente alla sprovvista. E’ bravo ad affrontare certe chiacchierate, non dirà mai qualcosa che può variare gli equilibri, interni per quanto riguarda la società, ed esterni per quanto riguarda le dinamiche del calciomercato. Lo si capisce quando parla di Osvaldo, ufficialmente incedibile, ma che dopo l’arrivo di Destro potrebbe essere venduto a fronte di una di quelle offerte irrinunciabili: «Chi è più centravanti tra Osvaldo e Destro? Penso siano più o meno uguali, nel senso che possono giocare entrambi sia nel mezzo che sugli esterni. Come avevo già detto per me Destro è più mobile rispetto a Osvaldo». Ma l’italoargentino per Zeman è incedibile? «E’ un giocatore importante e io punto sui giocatori importanti». Poi però aggiunge: «Sapete che nel mercato alcuni giocatori che passavano per incedibili poi sono stati ceduti».
PORTIERE – Poi c’è il capitolo legato a Stekelenburg […] «E’ un ottimo portiere, non ho mai pensato di cederlo, nel senso che ce l’ho e sono contento di averlo. Ha giocato poco finora? Lobont ha iniziato prima con noi e poi Stekelenburg si è fatto male alla coscia e ha saltato due partite per problemi fisici, ma per me è sempre un portiere importantissimo» . Fugati i dubbi anche per quanto riguarda l’adattabilità dell’olandese a un certo tipo di calcio: «Io non ho mai detto che non è adatto al mio gioco…». Allora Stekelenburg è il titolare? No, con Zeman quella parola non esiste, in nessun ruolo: «Stekelenburg titolare? Non si sa, come non si sa se lo è Totti. Per me sono tutti titolari, poi bisogna vedere in partita chi è più adatto. Io ho qui ventitré giocatori e sono ventitré titolari».
NUOVI – Si passa poi agli ultimi arrivati. Come stanno Balzaretti, Piris e Destro? E quanto cresce la Roma con loro? «Sono giocatori che possono fare tanto per noi e quindi sono contento di averli con me. Stanno tutti abbastanza bene, ora stanno facendo allenamento differenziato ma si vede che si applicano e stanno bene». Ma Balzaretti lo ha scelto Zeman oppure Sabatini? «Io di solito parlo con il direttore e cerchiamo di metterci d’accordo. Sono felice dir avere Balzaretti visto che sul mercato lo cercavano praticamente tutti, sono felice di aver concluso un’operazione che molti volevano fare». Uno che si è visto pochissimo, quasi mai finora, è Dodò, alternativa proprio di Balzaretti […] «Mi aspettavo fosse con i compagni dal primo giorno, ma ha problemi che dipendono dalla sua operazione, anche se è stata fatta tanto tempo fa. Ancora non riesce a mettersi a disposizione e a lavorare normalmente. Io mi auguro che rientri al più presto perchè lo ritengo un giocatore importante». Poi c’è il capitolo De Rossi. Centrocampista davanti alla difesa, intermedio o anche difensore? «L’ho trovato bene, pensavo peggio. Il ruolo? Ci sono situazioni in cui può servire come mediano centrale, e altre in cui può servire mezzo destro o mezzo sinistro. Dipenderà poi da quel che vogliamo fare noi e dagli avversari».