(Gazzetta dello Sport) – Gianni Petrucci torna all’attacco del calcio «che parla e straparla» e chiede ancora «rispetto delle regole». Ma c’è una novità: una risposta che suona filozemaniana del presidente del Coni. Arriva quando Carlo Paris, che lo intervista per «Cinque minuti di recupero» su Rai 1, gli chiede della posizione dell’allenatore romanista sulle dichiarazioni di Conte, «certi sfoghi erano da squalifica». Petrucci ribatte così pur precisando di parlare in «senso generale»: «Quello che conta sono i regolamenti vigenti. Zeman a volte dice tutto ciò che la gente pensa ma non ha il coraggio di dire». Per il resto, Petrucci pur sforzandosi di non intervenire del merito delle parole di Conte, sottolinea ancora che non si può ritenere che «i responsabili del calcio scommesse siano i giudici». E condivide le parole di Abete a Coverciano, sul «calcio affascinante rovinato dai suoi stessi attori». Fra cinque mesi Petrucci terminerà il suo mandato al Foro Italico: che calcio lascerà? «E’ un calcio che funziona, ma che sarebbe migliore se stesse più zitto».