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IL MESSAGGERO La Roma è pronta

Destro Marquinho Bojan

(U. Trani) – È la sera della Roma dei romani e anche Zeman ormai lo è. L’Olimpico è il suo giardino di casa. Con i suoi ragazzi, biondi e forti: Totti, sempre il migliore, e De Rossi che, come scrive la Sud prima dell’inizio del match, non si tocca. Contro l’Aris Salonicco, 3 a 0, la nona vittoria su nove partite giocate in questo precampionato. L’enplein del tecnico di Praga, tornato sull’amata panchina giallorossa dopo 159 mesi, anticipa l’avvio del campionato, domenica sera contro il Catania e sempre qui. Il gruppo sembra pronto alla nuova avventura e dà l’impressione di seguire il boemo con entusiasmo, passione e fiducia. Come del resto fa pure la tifoseria, in fila per acquistare i biglietti last minute.

Sono nove successi e la Roma ancora è tutta da scoprire e da gustare. Di sicuro Zdenek è garanzia di emozioni e gol, di spettacolo e divertimento. Trascina il suo popolo che, in periodo di ferie, riempie tutto l’Olimpicomesso a disposizione, sicuramente più di metà, per la prima in casa della nuova annata. La gente giallorossa si entusiasma per il suo 4-3-3 e per tutto il repertorio zemaniano che già appare. Per le reti segnate e per le vittorie consecutive. Per i tagli e le incursioni, in assoluto per gli otto giocatori sempre in attacco, fin dal calcio di inizio.

Zeman utilizza il nono test di questo lunga fase di preparazione per provare la probabile formazione da mettere in campo domenica prossima contro ilCatania, nella notte del debutto in campionato sempre all’Olimpico. Le prime sostituzioni arriveranno, quattro tutte insieme, dopo un’ora di gioco. Così Destro, dovendo scontare un turno di squalifica, comincia dalla panchina. Ma la novità è proprio in attacco. Perché da titolare parte il diciannovenne uruguaiano Nico Lopez e non Lamela. L’argentino ancora non metabolizza gli schemi offensivi del nuovo tecnico e quindi rischia il sorpasso. Per la verità Lopez sembra poco sciolto, come se pensasse più ai movimenti da fare che a esprimere le sue qualità tecniche. Le altre due punte sono Totti, a sinistra perché lì piace da sempre al boemo, e Osvaldo, fedelissimo pure lui di Zdenek e piazzato da centravanti per fare a spallate e segnare gol.

Sarà proprio dell’italoargentino la prima rete giallorossa all’Olimpico della nuova stagione. Su verticalizzazione di Pjanic, Osvaldo ha controllato al limite e ha esploso il destro mirando nell’angolo più lontano. E’ l’unico gol della Roma nel primo tempo, al venticinquesimo. i giallorossi, rispetto ai match precedenti, costruiscono meno occasioni da rete, ma è abbastanza semplice capire quali sono i giocatori più in forma. Totti, ad esempio, è in grande condizione. Difende, attacca e inventa. Il capitano riceve applausi dal pubblico e palloni dai compagni. Resta al centro della Roma, anche nella posizione del passato, di tredici anni fa. Anche Pjanic sta più avanti di altri. Si trova con Totti a occhi chiusi e con Balzaretti che gli chiama il lancio in profondità. Anche Piris a destra si presenta bene. Il paraguaiano, rispetto all’azzurro, funziona dietro, nel senso che in fase difensiva non è mai fuori posizione. Centrocampo e difesa, contro il 4-4-2 dell’Aris che quando attacca passa al 4-2-4, non soffrono. I giocatori sembrano come continuare l’addestramento in campo. De Rossi in mezzo si trova bene e lo conferma. Bradley da intermedio sa impostare e inserirsi. La coppia dei centrali Burdisso e Castan tiene, anche perché il brasiliano va sul concreto e difficilmente si fa trovare impreparato. I due sono davanti a Stekelenburg che esce bene a terra, sull’incursione di Kaznaferis, chiudendo in angolo.

Meglio la ripresa della prima parte, soprattutto il primo quarto d’ora, ancora con i titolari in campo. Tre chance chiarissime con Bradley, di testa, Pjanic, destro a giro, e Nico Lopez, sinistro tagliente, con il portiere Vellidis bravissimo a neutralizzarle. Zeman chiama la standing ovation per Totti e De Rossi che escono insieme con Balzaretti e Castan. Spazio, rispettivamente a Bojan, Florenzi, Taddei e il diciassettenne Romagnoli che nel finale prenderà un palo con un bel colpo di testa, su corner di Florenzi. La Roma attacca sempre. Bradley al minuto ventisei fa centro di testa su corner da sinistra, di destro, di Taddei: 2 a 0 e la gente festeggia con l’americano. Tocca finalmente a Destro, fuori Osvaldo. Dentro pure Marquinho per Pjanic e Lamela per Lopez. L’argentino sta per segnare al primo tocco. A cinque minuti dalla fine il debutto in giallorosso del fluidificante mancino Dodò, fin qui mai utilizzato: fa un’accelerazione, salutata da un boato della Sud. Ma la serata può finire solo in un modo. Con il gol di Destro, il centravanti che le big italiane avrebbero voluto e che la Roma è riuscita a convincere. Non fa una rete boema perché è il portiere Vellidis, unico errore del match, a regalargli il pallone al quarantunesimo. Tocco facile, ovviamente sotto la Sud. A braccia alzate, come chi taglia da primo il traguardo.

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