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IL ROMANISTA Zeman, 11 coppie per sorridere

Balzaretti Zeman

(C. Zucchelli) – L’unico a non avere un alter ego è lui, Zdenek Zeman. E per fortuna, verrebbe da dire. Per il resto la Roma che Walter Sabatini e Franco Baldini gli hanno messo a disposizione ha esattamente la fisionomia che il tecnico voleva: due giocatori per ruolo, spesso il titolare e la riserva ma anche due che partono alla pari e che, a seconda della forma fisica e dell’avversario, si giocheranno il posto da titolare. Si parte del portiere, passando per la difesa – in attesa dell’arrivo di un quarto e forse anche di un quinto centrale – fino ad arrivare all’attacco, dove in sei si giocano tre maglie. Un gioco delle coppie che il boemo ha fortemente voluto perché, come sempre nella sua carriera, non ama improvvisare e non ama confondere i suoi calciatori: ognuno ha un ruolo, ognuno sa esattamente quello che deve fare.

STEKELENBURG-LOBONT Lobont non ha mai saltato un allenamento, anzi una ripetuta. A Riscone come a Irdning. In Austria si è notato di piu visto che sia lui sia Proietti Gaffi partecipavano ai test atletici, mentre Stek si allenava sul secondo campo con Nanni e i palloni. Lo staff medico dice che era una scelta tecnica e non dovuta a motivi fisici visto che l’olandese non aveva problemi. Detto questo, il titolare dovrebbe rimanere lui, anche se dopo la pessima prova offerta in nazionale contro il Belgio qualche dubbio in più c’è. Di sicuro Stekelenburg deve ritrovare fiducia in se stesso e nei compagni di reparto, coi quali dovrebbe parlare di più. Esempio: sia Balzaretti sia lo staff tecnico hanno apprezzato il “moto dialettico perpetuo” di Lobont in amichevole e in partita e l’olandese dovrebbe prendere esempio.

TADDEI-PIRIS L’usato sicuro e l’incognita. Notevoli i progressi del paraguaiano tra la prima e la seconda amichevole, deve entrare di più nel vivo del gioco. Ignorato dai compagni contro il Liezen anche se è comprensibile considerando che a sinistra c’erano Balzaretti, Pjanic e Destro. Piris è uno che si attacca alle caviglie degli avversari e questo può essere molto utile, mentre di Taddei tutto si sa: pregi e difetti.

BURDISSO-MISTER X In questo precampionato ennesima dimostrazione di professionalità, anche se non ce n’era bisogno, da parte di Nicolas. Sempre tra i primi ad arrivare, tra gli ultimi ad andare via. Dopo gli allenamenti si sottoponeva sempre a lunghe e personali sedute di palestra. Non ne saltava una. Il centrale che arriverà – chiunque sarà – dovrà faticare e pure tanto per giocare al posto suo. Ha giocato quasi tutte le amichevoli per 90 minuti, anzi conoscendolo gli è dispiaciuto anche saltare l’ultimo quarto d’ora contro il Liezen.

CASTAN-ROMAGNOLI Entrambi mancini, al di là delle dichiarazioni di stima da parte di Zeman per il diciassettenne che arriva dalla Primavera, il titolare è Castan. Di lui è balzata subito agli occhi una cosa: ama giocare d’anticipo. E lo sa fare, anche se gli avversari modesti di questo precampionato hanno permesso di rilevare poco o altro. Ha un bel temperamento e si è inserito alla grande nel gruppo dei brasiliani. Romagnoli, ragazzo educato e intelligente, sta spesso con Burdisso perché ha capito che da lui può solo imparare. Deve continuare così e cercare di sfruttare le occasioni che gli capiteranno.

BALZARETTI-DODÒ Quindi, almeno per ora, Balzaretti e basta. Del terzino sinistro della nazionale colpiscono le qualità umane e morali, anche perché quelle del campo già si conoscevano. Tanto carattere, non si tira mai indietro, si è allenato anche quando non stava benissimo. Si intende già con Pjanic e Totti. Dodò, invece, conosce le palestre di Trigoria, Riscone e Irdning, il campo ancora no.

FLORENZI-BRADLEY L’entusiamo di Florenzi ha contagiato tanti. In ritiro scherzava con tutti, dai magazzinieri ai dirigenti. Questo va al di la’ del campo, dove comunque ha dimostrato le sue qualità. L’anno di Crotone, come da lui detto, gli ha fatto bene. Giocherà parecchie partite. Romanista vero, che non guasta mai. L’americano si è inserito bene nello spogliatoio: professionista esemplare, nell’ultima parte della preparazione è stato frenato da un problema muscolare, ma in America aveva fatto vedere le sue caratteristiche. Con Florenzi sarà un bel duello per il posto da titolare. Molto dipenderà dall’avversario e dalla forma fisica: Florenzi “prende e va”, Bradley preferisce tenere la posizione.

DE ROSSI-TACHTSIDIS C’è molta curiosità nel vedere il talento di Daniele nel sistema di gioco di Zeman. Nell’ultima amichevole è stato abbastanza evidente che preferisce fare il centrale invece che l’intermedio. Di certo alle sue spalle c’è l’unico giocatore richiesto dal boemo il quale, con De Rossi davanti, può crescere e imparare con calma. Per quanto riguarda Tachtsidis, ha accusato le ripetute ed è in evidente ritardo fisico. Bello il gol ai polacchi in America in pallonetto ma deve imparare a essere piu concreto e a velocizzare se stesso e il gioco.

PJANIC-MARQUINHO Il titolare e la riserva. Punto.

LAMELA-NICO LOPEZ Chi pensa che il titolare a prescindere sia Lamela sbaglia. Anche in questa preparazione l’argentino ha messo in evidenza pregi e difetti: tanto genio, tanti colpi, ma poca concretezza. Le continue ramanzine di Zeman sono uno stimolo per lui che deve guardarsi dalla concorrenza dell’amico inseparabile Nico Lopez. L’ex Primavera sembra la scommessa di Zeman insieme a Romagnoli. Non può essere un caso che abbia giocato spesso da titolare e non può essere un caso che sfrutti ogni occasione che gli capita. Sembra avere una cattiveria che Lamela ancora non ha. L’argentino però ha dalla sua un fisico più importante. Comunque, chiunque giocherà, sono due mancini di alto livello, voluti a tutti i costi da Sabatini.

OSVALDO-DESTRO Questo è il vero grande dubbio di Zeman. Osvaldo gli piace tanto, Destro lo sta scoprendo. L’italo-argentino è una forza della natura (cit.), lo dimostrano i tempi che ha fatto sui test atletici e a calcio sa giocare. Destro conferma tutte le qualità tecniche, fisiche e di carattere che gli venivano attribuite e a differenza di tutti gli altri attaccanti, Totti escluso, a volte troppo leziosi, davanti alla porta non si perde in tocchi e ghirigori vari. Ha dimostrato di sapersi adattare anche come esterno, gli viene naturale l’1-2 con inserimento.

TOTTI-BOJAN È quasi un peccato per lo spagnolo che Totti sia Totti. Si è impegnato, si impegna e se continua così qualche occasione ce l’avrà. Di Totti che dire? Fino al problema alla caviglia aveva saltato mezzo allenamento a Riscone. Il vero dubbio è: si diverte di più lui a giocare a sinistra o Zeman a vederlo lì?

 

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