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IL TEMPO College Roma: il futuro è adesso

Nico Lopez

(A. Austini) – L’Ajax di Van Gaal, il Manchester di Ferguson, l’Arsenal di Wenger o l’abusatissimo Barcellona di Guardiola. Il modello sceglietelo voi, il segreto è sempre lo stesso: i giovani. Campioni costruiti in casa, con pazienza, e alla fine vincenti. La Roma americana vuole seguire l’esempio. Niente spese folli per emulare gli sceicchi di turno, ma investimenti mirati sulle giovani promesse da plasmare negli anni e abituare a un calcio propositivo. Che sia il possesso palla di Luis Enrique o il 4-3-3 verticale di Zeman. Le intenzioni erano chiare sin dall’inizio, ora c’è la prova dei fatti: se si prende la rosa attuale senza Borriello e Perrotta, già scartati dal tecnico boemo, con l’ultimo acquisto del 18enne Marquinhos la media età della squadra è scesa a 24 anni e 6 mesi. Un caso unico in serie A, una trasformazione totale rispetto alla Roma di due stagioni fa che sfiorava i 30 anni medi, scesi a 27 dopo la prima rinfrescata data da Sabatini. Il suo motto è: «Un giocatore se è forte, lo è a qualsiasi età». L’arrivo di un maestro dei giovani come Zeman ha convinto i dirigenti ad accelerare il processo. Così quest’anno alla casella acquisti c’è solo un over 30: Balzaretti, che si aggiunge a Totti, De Rossi, Burdisso e Taddei. Un gruppetto ridotto all’osso grazie a scadenze e rescissioni di contratto, comunque fondamentale per trascinare la banda di ragazzini che li seguono. Compito che spetta pure a un «giovane vecchio» come Pjanic e all’esuberante Osvaldo.

Dal portiere Svedskauskas (18 anni), ai difensori Piris (23), Castan (25), Dodò (20) e Marquinhos (18), fino a Florenzi (21), Bradley (25), Tachtsidis (21), Lucca (18) e Destro (21), oltre alle promozioni in prima squadra di Romagnoli (17, il più piccolo) e Nico Lopez (18), la Roma ha fatto il pieno di benzina verde. E allora il prossimo anno si potrebbe vedere in qualche occasione una coppia di centrali difensivi composta da un 17enne e un 18enne, Romagnoli-Marquinhos nello specifico. Un azzardo che con Zeman può diventare realtà. Lo insegna la storia del boemo – ricordate Nesta? – lo vuole a tutti i costi la società per raggiungere nel più breve tempo possibile l’obiettivo finale. Allenatore e dirigenti condividono la strategia.

L’ultimo acquisto di Marquinhos è l’ennesima conferma: i dirigenti lo hanno seguito per mesi e Zeman non ci ha pensato un attimo a dare l’assenso all’operazione, quando invece avrebbe potuto chiedere un difensore più esperto. Ma a Trigoria hanno scelto la strada opposta e non intendono abbandonarla dopo un primo anno vissuto con tante difficoltà e pochi risultati. I comprensibili dubbi sono stati spazzati via dalla lunga preparazione estiva, in cui Zeman ha conosciuto e apprezzato Romagnoli, chiedendo poi di confermarlo con i «grandi», si è innamorato del talento di Lamela e ha scoperto le qualità di Nico Lopez. Ora aspetta di vedere all’opera il 18enne rumeno Bumba, già nel giro della nazionale e sbarcato nella Primavera giallorossa. Non finisce qui, perché negli ultimi giorni di mercato è prevista un’altra «infornata» di giovani da mettere nelle mani di Alberto De Rossi, fresco di rinnovo di contratto. Tanti altri, come Viviani e Verre, sono stati mandati altrove a fare esperienza. I vari Dodò e Marquinhos, invece, se la giocano subito. Scommesse intriganti, per certi versi pericolose, ma non perse in partenza. Tipo Adriano.

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