Dall’Old Trafford al Festival di Locarno. Eric Cantona si conferma personaggio quanto mai eclettico. La star francese del Manchester United, celebre oltre che per la classe in campo anche per un carattere “esuberante” e l’impegno sociale e artistico, sarà all’imminente rassegna cinematografica svizzera (dall’1 all’11 agosto) per presentare il suo documentario “Les Rebelles du foot” (I ribelli del calcio). Già passato al Festival di Sarajevo, il film racconta la vita di cinque calciatori “esemplari” per le loro lotte al di fuori del campo. La scelta di Cantona è caduta su l’ivoriano Didier Drogba, il cileno Carlos Caszely, l’algerino Rachid Mekhloufi, il brasiliano Sócrates e il bosniaco Pedrag Pasic. Ognuno di loro ha vissuto infatti una storia extracalcistica a suo modo unica.
Didier Drogba nel 2004 si impegnò per fermare la guerra civile in Costa D’Avorio, visitando i ribelli e lanciando continui appelli alla ricomposizione del Paese; Carlos Caszely, cileno di origini ungheresi, sfidò la dittatura di Pinochet appoggiando i movimenti di opposizione; Rachid Mekhloufi, attaccante del St. Etienne di origine algerina, durante la guerra in Algeria, lasciò clandestinamente la Francia insieme ad altri calciatori per ricomparire con la maglia del Fronte di Liberazione Nazionale algerino; Socrates, forse il più famoso e talentuoso del quintetto, visse l’intera carriera all’insegna dell’anticonformismo, arrivando a introdurre l’autogestione al Corinthias, secondo la filosofia “vincere o perdere, ma sempre con democrazia”; Pedrag Paši?, infine, durante i bombardamenti del 1990 a Sarajevo fondò una scuola di calcio multietnica e decise di non lasciare il Paese malgrado le tante offerte dall’estero.
“Il calcio unisce le persone ed insegna ai giovani ad essere aperti al mondo – spiega l’ex stella dei Reds – Credo che il calcio possa essere un’educazione straordinaria per la gente”. “Il calcio – ricorda – è lo sport più popolare al mondo, è un gioco che attrae ed unisce persone differenti tra loro. Quando la si pensa in questo modo, quando lo si trasmette ai bambini perché abbiano una visione delle cose aperta, allora tutto questo diviene geniale” .