Il tecnico giallorosso torna sull’ultimo attacco alla Figc: ”Non ce l’avevo con Abete ma a come ha agito la federazione in tante situazioni negli ultimi anni. La società? Se non è d’accordo con me lo dice. Ma non me lo ha detto…”
“Non sono le mie parole, ma i titoli dei giornali a danneggiare la Roma”. La battaglia di domenica all’Olimpico della sua Roma contro il Bologna sembra sfiorarne soltanto i pensieri: Zdenek Zeman continua la propria crociata e, dopo la settimana delle polemiche (quella subita con Vialli, quella voluta con Abete) punta l’indice contro chi – a suo dire – avrebbe strumentalizzato le sue parole.
Eppure, se si cita la frase incriminata (“Abete non è nemico mio, è nemico del calcio”), il tecnico boemo è prontissimo a fare retromarcia: “Quelle parole me le rimangio, ma rispetto al senso che ne avete dato voi”, spiega in conferenza stampa, a 24 ore dal calcio d’inizio di Roma-Bologna, la gara che dovrà riaprire il campionato sopo la sosta per le nazionali. “Io mi riferivo – continua Zeman – al fatto che la Figc ha perso tante occasioni per riformare il sistema calcio. Ma non era un attacco personale”. Nulla nei confronti del vertice del calcio italiano, dunque. Un punto di vista spiegato anche ai dirigenti: “Ho parlato con la società e spiegato cosa volevo dire. È normale che il club voglia la tutela del nome della Roma, e io mi impegno anche in questo”. Polemica chiusa e parola al campo, allora. Dove la Roma sembra pronta a ritrovare Balzaretti. Un rientro a tempo di record: “Lo ritengo disponibile”, sostiene il tecnico, che lo ha regolarmente inserito nell’elenco dei convocati e che sembra orientato a riproporlo titolare a sinistra.
Le novità, semmai, potrebbero arrivare tra centrocampo e attacco. Almeno rispetto all’ultimo impegno casalingo. Perché il pari interno con il Catania sembra aver convinto Zeman della difficoltà di far convivere Totti e Pjanic in zone di campo limitrofe: “Sto riflettendo sulla possibilità di dividerli. Sono due giocatori di costruzione e vicini non sempre danno risultati”. Le possibilità: spostare il bosniaco sulla destra del centrocampo a tre, oppure riproporre il centrocampo del secondo tempo di Milano, con Florenzi, Tachtsidis e Marquinho. Complice, anche, l’infortunio in nazionale di De Rossi, per cui c’è anche chi ha puntato l’indice contro un eccessivo buonismo della Roma, che ha concesso a Prandelli un giocatore con già alcuni problemi fisici. “Ma quell’infortunio non è collegato allo stop di Milano, può succedere”, spiega Zeman. Che non nasconde il timore di insidie particolari da una gara contro un Bologna ancora fermo a zero punti: “Difficoltà me ne aspetto in ogni partita, nessuno ci regalerà niente. Il nostro problema è essere in grado di superarle. Il Bologna, anche se ha zero punti, ha fatto bene con il Milan. E il Milan non è l’ultima arrivata”.
Al boemo non parlate però di sfide contro la Juventus. “Noi non siamo l’anti-Juventus”, assicura. “Siamo la Roma e vogliamo fare il nostro campionato al meglio. Poi se siamo anti-Juve, anti-Napoli, anti-Inter o anti-Milan non fa differenza. Abbiamo 20 squadre in Serie A, per me il campionato italiano è molto equilibrato rispetto a quelli esteri, dove ci sono due-tre squadre che comandano. In Italia la prima può sempre perdere con l’ultima in classifica”. Un rischio che la Roma correrà contro un Bologna ancora fermo a zero punti: “Difficoltà me ne aspetto in ogni partita – sbuffa Zeman – nessuno ci regalerà niente. Il nostro problema è essere in grado di superarle. Il Bologna, anche se ha zero punti, ha fatto bene con il Milan. E il Milan non è l’ultima arrivata”.
E per scongiurare i pericoli, il boemo – senza Osvaldo squalificato – punta su Mattia Destro: “Un ragazzo che vive per il gol, magari giochiamo diversamente dal Siena dello scorso anno e magari ha problemi di collegamento con gli compagni. Però ha talento e voglia, si propone tanto. Spero che farà bene già da domani”. Dalle parte dei giallorossi, anche l’entusiasmo per la vittoria di Milano con l’Inter: “E’ una cosa positiva, spero che la squadra possa trarre vantaggio da questa positività, che si impegni e dimostri di essere una squadra importante. Tenerlo a bada non dovrebbe essere difficile”. Purché di mezzo non ci si mettano gli arbitri: “Loro fanno parte del calcio e possono sbagliare come tutti. Se date un 4 a un giocatore però si può dare anche a un arbitro”.
Fonte: repubblica.it