Soli contro tutti. Il messaggio ormai è arrivato e presto prenderà corpo sempre di più. Se l’anno scorso l’idea di Franco Baldini era quella di essere competitivi con il bel gioco, che addormenta platee ed avversari, e far apparire i giocatore della Roma dei simpatici scolaretti sostenitori del tiqui taqa, quest’anno il senso di rottura è stato netto, poderoso, roboante (termine caro al ds Sabatini). Si va in verticale subito, immediatamente ed il prima possibile, con il numero di tocchi necessario per mandare la punta al gol e poi si parla, oh se si parla. Se l’arbitro sbaglia, se qualcuno non rispetta le regole e se qualche istituzione non fa il suo. Zeman contro tutti, lo sempre è stato, Roma contro tutti, lo è sempre stato. Quindi ci siamo ritrovati al posto delle divise societarie, divise militari, in testa un elmetto. Le nostre armi? facile, un Destro ed il sinistro. Mattia Domenica esordirà all’Olimpico e dopo il gol rifilato alla simpatica nazionale maltese, non vede l’ora di ascoltare il fragoroso urlo della Sud. Il sinistro di Erik Lamela, la sua grande giornata per mettere qualche rompicapo in più a Zeman e per metterlo in difficoltà a mandarlo in panchina quando tornerà dalla squalifica Osvaldo. Con un Totti forse a metà servizio, toccherà a loro spazzare via polemiche, allusione e veleni con il modo più semplice,taumaturgico e bello del mondo. Segnando. E soprattutto facendo vincere la Roma. Banale? mai. Boemo? si.
A cura di Andrea Di Carlo.