(G.Piacentini) – Uno è argentino e l’altro è brasiliano, ma la storica rivalità calcistica tra i due paesi non ha impedito che tra di loro nascesse un feeling immediato. Uno è Nicolas Burdisso, «El Bandito», rientrato più forte di prima da un infortunio che poteva comprometterne la carriera, l’altro è Leandro Castan, una rivelazione per molti tifosi giallorossi ma non per Franco Baldini e Walter Sabatini che la scorsa estate, giocando in anticipo sulla concorrenza, sono riusciti a bloccarlo prima che la vittoria (da protagonista) della Libertadores con il Corinthians ne facesse lievitare il prezzo.
Una doppia scommessa vinta, che ha consegnato a Zeman due leader in un ruolo in cui in Italia, dopo la partenza di Thiago Silva, c’è carenza. Proprio il brasiliano è il punto di riferimento di Castan, che sogna di fare coppia con lui ai prossimi mondiali brasiliani e che come l’exmilanista nella sua carriera ha avuto un’esperienza sfortunata in Europa (Thiago Silva al Porto e alla Dinamo Mosca, Castan all’Helsingborg, in Svezia) prima di esplodere in patria. Di Burdisso, alla sua quarta stagione in giallorosso, i tifosi romanisti hanno imparato ad apprezzare il temperamento e la voglia di non mollare mai. Una qualità sviluppata per superare le avversità di una vita non sempre in discesa.
Castan lo stanno imparando a conoscere. Le persone che gli sono vicine lo descrivono come un ragazzo semplice e senza troppi grilli per la testa, più maturo rispetto ai suoi quasi 26 anni, che compirà il 5 novembre: sposato con Bruna, che presto gli regalerà il secondo figlio che andrà a fare compagnia a Gabriel, molto religioso, è già entusiasta della Roma, di Roma – ha preso casa al Torrino ma ha già scoperto il traffico «simile a quello di San Paolo» – e di Zeman. Non è il solo, nella rosa giallorossa, ad essere stato conquistato dal boemo. Dal ritiro della nazionale, a Coverciano, Daniel Osvaldo intanto lancia messaggi d’amore al tecnico, e a Francesco Totti. «Zeman – le parole dell’attaccante – mi dà tantissimo, pratica un gioco offensivo e mi ha aiutato a cambiare anche caratterialmente. Totti? Grande persona e il calciatore più forte con cui abbia giocato. Al suo fianco è tutto più semplice, vede cose che noi comuni mortali non riusciamo a vedere». Per Balzaretti confermate le tre settimane di stop.