(L. VALDISERRI) – Il 1˚ settembre 1991, a San Siro contro l’Inter, Zdenek Zeman si sedette per la prima volta su una panchina di serie A. Il suo Foggia sarebbe diventato Zemanlandia e partì bene: 1-1, con gol di Baiano (e Ciocci). Oggi, 21 anni dopo, il boemo ritrova l’Inter e, sull’altra panchina, ci sarà Andrea Stramaccioni, che a Trigoria è nato come allenatore delle giovanili, e che con i suoi 36 anni è il tecnico più giovane del campionato. Due generazioni a confronto. «Stramaccioni lo conosco poco, anche se molti ragazzi che hanno lavorato con lui me ne hanno parlato bene. Io ho fatto la gavetta e lui no, maognuno percorre la sua strada. Continuo a pensare che un allenatore debba percorrere delle tappe e farsi certe esperienze, positive e negative. Un campionato richiede esperienza».
L’attenzione si concentra sull’attacco. Giocherà il tridente pesante? C’è lo spazio per Totti («La sua posizione giusta è quella di 13 anni fa, a sinistra»), Osvaldo e Destro? Ancora più importante, a quel punto, sarà capire la disposizione del centrocampo. Pjanic non è al massimo(affaticamento muscolare al polpaccio) e Bradley è fuori per almeno un mese (stiramento). Facile che giochino sia Tachtsidis (centrale) che Florenzi: il greco all’esordio assoluto in serie A, il romano con 23’ di esperienza. De Rossi finirebbe sul centrodestra, in un ruolo che gradisce poco. «Ma la Roma non deve solo partecipare—taglia corto Zeman —, deve competere con tutti. In campionato ci sono giocatori anchemigliori dei miei ma io voglio avere la squadramigliore. Dove non arriva il singolo deve arrivare il gruppo».
Il boemo saluta Bojan con pochi rimpianti: «Il suo entourage mi chiedeva minuti che non posso garantire a nessuno. Bojan è diventato il figlio di tutte le mammedi Roma,ma le società hanno i loro progetti». Promossa a metà la novità degli assistenti di porta: «Hanno visto un gol (quello di Pirlo), ma noi abbiamo preso un gol in fuorigioco. Il calcio è fatto anche di errori». Aziendalista come al solito, Zeman si spinge in questo giudizio sul mercato: «La squadra che si è rafforzata di più è la Roma e il colpo più importante è stato Mattia Destro». Lo diranno anche i fatti, a partire da stasera?