(G.Piacentini) – Non è ancora allarme, perché alla partita col Cagliari mancano tre giorni, ma quasi. Ieri infatti si sono fermati in un solo colpo sia Francesco Totti sia Daniel Osvaldo, un doppio stop che ha fatto passare in secondo piano il recupero di Mattia Destro dopo la botta alla caviglia rimediata martedì. Il capitano inmattinata si è recato al Campus Biomedico di Trigoria per sottoporsi a degli accertamenti alla coscia destra: «lieve risentimento muscolare », il responso, e nel pomeriggio Totti ha svolto solo una seduta di fisioterapia. La sua presenza domenica pomeriggio è a rischio, così come quella di Daniel Osvaldo. Il centravanti italo-argentino si è invece fermato durante la sedutamattutina dopo aver sentito una fitta al ginocchio sinistro. Immediato lo stop, i primi accertamenti svolti a Trigoria hanno dato come responso una «lieve distorsione». Nello staff medico serpeggia un po’ di preoccupazione, le sue condizioni vanno valutate oggi e la sua presenza con il Cagliari è tutt’altro che scontata. L’unico sicuro di esserci sembra essere Mattia Destro, ancora alla ricerca del suo primo gol in maglia giallorossa. Se non ci saranno né Totti né Osvaldo il peso dell’attacco romanista ricadrà quasi esclusivamente sulle sue spalle. A lui più che a Lamela e Nico Lopez, infatti, saranno chiesti i gol che servono per espugnare Cagliari, impresa che alla Roma non riesce dal 1995 (doppietta di Fonseca, in panchina c’era Carlo Mazzone). In una piazza come quella romana, il biglietto da visita di attaccante più richiesto del calciomercato rischia di essere un fardello pesante da portare.
Lo sa Destro, che contro il Bologna al suo debutto all’Olimpico ha cercato in maniera quasi ossessiva il gol, non trovandolo. «È stato rifornito male», l’assoluzione di Zeman a fine gara, ma l’astinenza per un attaccante può essere un freno psicologico. A Cagliari avrà un’altra possibilità: da centravanti, il suo ruolo preferito, se Osvaldo non ce la farà a rientrare, altrimenti tornerà a fare l’esterno. Un ruolo che ha ricoperto a Milano contro l’Inter e che ha già mostrato di non gradire fino in fondo. «Sono un centravanti – ha dichiarato dal ritiro della nazionale – ma sono giovane e posso adattarmi». Non proprio parole cariche di entusiasmo. Zeman, da parte sua, nelmomento stesso in cui ha chiesto alla società di prendere Destro – rinunciando a Borini, probabilmente più adatto a giocare nel suo 4-3-3 – e ha posto il veto sulla cessione di Osvaldo, sapeva che avrebbe dovuto affrontare la questione.
Finora il problema si è posto solo una volta (contro l’Inter) perché Destro ha saltato per squalifica l’esordio col Catania. Stessa sorte toccata ad Osvaldo col Bologna, dopo l’espulsione di San Siro dove hanno giocato insieme per 70 minuti, prima che Destro (che non ha brillato) venisse sostituito da Lamela: in quell’occasione la scena è stata tutta di Osvaldo, autore di un gran gol. A farli giocare insieme ha provato anche il c.t. Cesare Prandelli, che contro Malta li ha schierati uno di fianco all’altro in un’Italia in cui loro erano gli unici attaccanti, supportati da Diamanti: esperimento riuscito a metà, nonostante il gol di Destro dopo appena cinque minuti. Ora la palla passa di nuovo a Zeman, infortuni permettendo.