(R.Maida) Una mattinata da maestro, una serata di gala. Non è stato un giorno qualunque per Zdenek Zeman,che è passato in poche ore dai pantaloncini corti indossati a Trigoria per il primo allenamento della settimana della Roma all’abito elegante per la cena organizzata al Quirinale dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in onore del collega ceco Vaclav Klaus, in questi giorni in visita in Italia. (…)
L’EVENTO – Zeman, che era accompagnato dalla moglie Chiara, è stato invitato da Napolitano in quanto connazionale illustre di Klaus. (…) Si è parlato di calcio, marginalmente, e di integrazione tra i popoli. Ma l’argomento principale delle conversazioni è stato il rapporto di Zeman con la Repubblica Ceca, abbandonata nel 1968 subito dopo l’invasione sovetica di Praga. «E’ stata una bella serata – ha detto all’uscita, intorno alle 22.15 – , è una sensazione piacevole sedersi al tavolo con due capi di Stato» .
AL LAVORO – In precedenza, Zeman aveva riunito la Roma nella sala video di Trigoria. Non si era mai dilungato, dopo Catania e Inter, nella rivisitazione della partita precedente. Davanti alle immagini del patatrac con il Bologna, invece, ha voluto analizzare nel dettaglio i tanti errori che imputava alla squadra, spiegando a ogni giocatore i movimenti che giudica ottimali per il suo calcio. Quanto alla fase difensiva, ha ripetuto quello che aveva già detto a caldo nelle interviste: «Come si fa a lasciare Gilardino da solo?» . E sul secondo gol:«Perché nessuno è uscito per cercare di evitare il passaggio filtrante?» . Ma più in generale, Zeman era deluso dalla «passività» che la squadra ha dimostrato – è il suo parere – già nella seconda metà del primo tempo: «Dobbiamo continuare a tenere alto il ritmo, non pensare che sia tutto facile anche sul 2-0» . Sotto l’aspetto comportamentale, Zeman è scontento anche della fase offensiva. (…)
LA REAZIONE – Durante i venti minuti di “lezione”, i giocatori hanno accettato i rilievi senza protestare. Anche perché i toni del discorso erano decisi ma distesi (zemaniani, in fondo) e la squadra ancora incredula per la sconfitta. Ma tra i più determinati a reagire c’erano Burdisso, che già si era assunto le responsabilità dell’errore fatale subito dopo la fine della partita, e Balzaretti, che nello spogliatoio si è già fatto apprezzare per il carisma. I due hanno spronato i difensori più giovani, a partire da Piris che è stato tranquillizzato:«Crediamo tutti in te, continua a lavorare e vedrai che le cose si sistemeranno» . Il concetto è stato poi ripetuto in un colloquio privato da Sabatini, che considera Piris una sua scommessa (quasi al pari di Lamela). Zeman ha concluso la riunione chiedendo alla squadra di riprendere subito il cammino, ricordandole che per buona parte del primo tempo si è vista la Roma che piace a lui. «Vi voglio come siete stati nella prima mezz’ora: compatti e rapidi»è il succo del suo ragionamento.(…)