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CORRIERE DELLO SPORT Number 1. Il titolare resta Stek

Maarten Stekelenburg

(A. Ghiacci) – La concorrenza fa bene, aiuta a dare il massimo settimana dopo settimana per guadagnarsi un posto da titolare. Una storia che nel calcio moderno, ormai da anni, abbiamo sentito tante volte. L’allungamento delle rose ha portato a questo: due, tre giocatori che si litigano una maglia di partita in partita. C’è un ruolo però in cui la concorrenza può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Anzi, se si parla del portiere la concorrenza sarebbe sempre meglio lasciarla da parte e fare chiarezza all’inizio di ogni stagione. (…)

RUOLI – E ora, con l’arrivo di Goicoechea, viene il bello. Perché in tanti sono convinti che presto l’uruguaiano, pur essendosi messo inizialmente a disposizione senza pretese, comincerà a premere per guadagnare spazio, prima sul secondo Lobont, poi sul primo Stekelenburg. I ruoli nella Roma si sono delineati con l’inizio del campionato e ancor più con la chiusura del mercato estivo. Il club giallorosso, per far quadrare i conti, aveva messo in conto la cessione di un nome importante: alla fine è toccato a Bojan e non a Stekelenburg. Zeman nel frattempo, informato della possibilità di perdere l’olandese, aveva indicato proprio Goicoechea. E il fatto che l’uruguaiano sia stato segnalato proprio dall’allenatore, fa pensare che prima o poi possa cominciare a scalare le posizioni.
PRIMO – Nel frattempo però, un po’ a sorpresa, nel momento in cui ha perso il posto da titolare dell’Olanda, Stekelenburg è tornato ad essere una sicurezza nelle prime due partite di campionato con la Roma. Con il Catania all’Olimpico e, soprattutto, con l’Inter a San Siro l’ex dell’Ajax è stato tra i migliori. Meglio così, in un momento in cui non c’era chiarezza. Ora invece, sono lontani i tempi in cui l’agente dell’olandese parlava con incertezza riguardo il futuro del suo assistito. Ora le gerarchie a Trigoria sono chiare: Stekelenburg è il primo (è tornato quello che i dirigenti giallorossi si auguravano potesse essere «una certezza per i prossimi anni»), Lobont è il secondo (il romeno è un membro importante dello spogliatoio romanista) e l’ultimo arrivato Goicoechea, giustamente, parte come terzo.
ALTRI – La concorrenza, c’è da scommetterci, aumenterà con il passare delle settimane. Anche Lobont, per fare un esempio, non si rassegnerà al ruolo di secondo: con Stekelenburg è abituato a giocarsi il posto dai tempi dell’Ajax e in più sa che Zeman, a inizio estate, lo teneva in buona considerazione. La storia dei portieri della Roma non si esaurisce qui. Perché nel frattempo, una volta perse le tracce del giovane Strakosha (poi finito alla Lazio) il direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini non si è lasciato sfuggire l’occasione di tesserare Tomas Svedkauskas. Il lituano, 18 anni, era stato scoperto da Corvino e portato alla Fiorentina. La società viola però, al termine della scorsa stagione, non l’ha riscattato e la Roma non si è fatta sfuggire l’occasione. Svedkauskas a Trigoria è ritenuto un ragazzo dal futuro assicurato: portato da Zeman a Riscone si è poi aggregato con la Primavera di Alberto De Rossi, ma spesso e volentieri si allena con i grandi ed è in lista con la prima squadra. (…)
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