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CORRIERE DELLO SPORT Piris o non Piris: questo il problema
(A. Ghiacci) –Un impatto così è difficile da digerire. Anche perché i dubbi sono cominciati a serpeggiare già dopo la prima partita, quella pareggiata all’Olimpico con il Catania. Piris? Da rivedere, avevano pensato in molti. Poi c’è stata la trasferta di Milano, in casa dell’Inter, dove nella fantastica prestazione generale gli unici appunti erano stati mossi nei confronti dell’esterno paraguaiano, non apparso sicurissimo. Eppure l’impegno non è mai mancato, tanto che Piris è riuscito a fare vedere anche qualcosa di buono. Ieri per esempio, quando in un paio di occasioni ha chiuso bene gli attacchi del Bologna, seguendo attentamente i tempi delle diagonali. Eppure anche contro il Bologna, Piris ha avuto modo di far parlare di sé. In maniera decisa, stavolta. C’era lui nella zona del pallone in due dei tre gol del Bologna. C’era, ma non si è visto. Dopo Gomez del Catania e l’attacco dell’Inter quindi, anche contro Gilardino e Diamanti è andata male.
DIFFICOLTA’- Sul gol dell’1-2 Piris era vicino al centravanti rossoblù, per la verità insieme a Burdisso. In un’occasione del genere si salta in direzione del pallone, tentando di disturbare il più possibile l’attaccante avversario. Niente: Piris non ha opposto il minimo ostacolo. Poi, dopo pochi secondi, si è trovato superato da una combinazione degli attaccanti del Bologna: imbambolato in mezzo all’area, davanti a Stekelenburg, incapace di opporre la minima resistenza. C’è anche una buona dose di sfortuna negli svarioni di Piris.Ma conta poco: da ieri pomeriggio il nome del paraguaiano è finito sul banco degli imputati. (…) Nel momento di difficoltà però, in soccorso di Piris arrivano i compagni. Due difensori, che insieme all’esterno hanno partecipato al crollo casalingo contro il Bologna. Prima tocca a Burdisso, vicino a Piris nell’azione del primo gol di Gilardino prima di combinare la frittata finale: «Piris? Deve continuare con lo stesso atteggiamento. Se abbiamo sbagliato abbiamo sbagliato tutti, lui ha avuto la sfortuna di sbagliare sui gol subiti. Abbiamo tanti giovani dal grande talento e tutti vogliamo portare la Roma a vincere qualcosa. Ora guardiamo avanti» . Poi, è il turno di Balzaretti: «No, Piris non è responsabile, non è una questione di singoli. Lui sta lavorando benissimo, ha avuto sfortuna nel secondo gol ma assolutamente non va colpevolizzato» .
CONTRIBUTO – A questo punto il primo bilancio parla di un Piris ancora non in grado di fornire un buon contributo alla Roma, né in fase offensiva né in quella difensiva. Sabatini e Zeman, però, hanno dimostrato di credere nel ragazzo. Ieri tra i due c’era disaccordo: il ds ha detto che Piris «ha responsabilità sul secondo gol» , mentre l’allenatore gli ha contestato il primo, parlando di «posizione sbagliata» . Zeman però ha anche detto che la prima parte del paraguaiano lo aveva soddisfatto. Mentre fa bene il ds Sabatini a dire che «il giudizio generale su Piris arriverà più avanti» .
COPPIE – Inizio da dimenticare, quindi, per il giovane esterno arrivato in prestito per 1 milione di euro. Sarà dura, ora andare avanti. Nel gioco delle coppie che la Roma ha costruito per ogni ruolo, Piris ha Taddei come antagonista. Ma ora c’è anche Marquinhos, che da settimane Zeman sta provando sulla fascia e che ieri ha debuttato proprio in quella posizione. Un po’ di sfortuna, un po’ di emozione, un po’ di impatto difficile con il calcio italiano: il capitolo relativo a Piris è già aperto, e per lui mantenere il posto da titolare della Roma non sarà una passeggiata.