(R. Maida) – Liberatelo dal malocchio. A Milano non ha giocato per un problema al tendine, a Cagliari sarebbe stato titolare e Cellino gliel’ha impedito, ieri si è fermato un’altra volta per un fastidio muscolare alla coscia. Non è fortunato Miralem Pjanic in questo inizio di stagione. Già deve convivere con la fatica dell’adattamento al modulo di Zeman, nel quale non si è ancora integrato. In più i problemi fisici gli negano la continuità nel lavoro che serve ad imparare più in fretta: l’altalena dentro-fuori è la zavorra di qualunque calciatore.
LA DISCUSSIONE – Zeman alla fine ha deciso di convocarlo per la partita con la Sampdoria, allungando per una volta la panchina fino al limite del (nuovo) regolamento. Ma la scelta non è stata condivisa in pieno dallo staff medico, soprattutto a tre giorni da Juventus-Roma. Nessuna discussione, nessuna frattura, c’è stata solo una differente visione dello stesso problema. Secondo Zeman un calciatore che ha un dolorino è disponibile, secondo i medici uno stop muscolare alla vigilia di una partita va gestito con cura. Non essendo stato possibile valutare immediatamente l’entità dell’infortunio – per gli esami bisogna attendere circa 48 ore – potrebbe essere un azzardo mandare Pjanic in campo. Già Bradley ha giocato la prima partita contro il Catania, trasformando una contrattura nello stiramento che lo ha tenuto lontano dalla Roma fino alla (ri)chiamata di ieri.
IL PRECEDENTE – Con i muscoli a maggior ragione è meglio non rischiare. Lo scorso anno Pjanic, dopo una contrattura nella disastrosa domenica di Bergamo, di fronte alla possibilità di giocare l’amichevole contro il Brasile con la Nazionale bosniaca non si tirò indietro. E pagò caro lo spirito patriottico. Si bloccò nel derby della domenica successiva e non tornò mai a livelli ottimali nel finale di stagione, contribuendo in negativo al fiasco di Luis Enrique.
DECISIONE – Ma Zeman conosce la storia. E allora è possibile che abbia convocato Pjanic, dopo aver sentito il parere del giocatore che ha dato l’ok, con l’idea di utilizzarlo in caso di estrema necessità. Sarebbe un replay di quanto visto contro l’Inter. Nonostante le difficoltà delle prime partite, tra i due c’è sintonia e stima reciproca. (…)
FIDUCIA – Zeman ieri ha ripetuto di non vederlo come vice Totti ma solo come centrocampista: per ora interno, sia a destra che a sinistra, in futuro magari regista, comunque con un ruolo importante nella squadra. Non ha alcuna intenzione di svilire un capitale che la società, Sabatini in testa, giudica strategico per il futuro. Non a caso, in estate la Roma ha respinto un’offerta importante del Tottenham (vicina ai 20 milioni), convinta di avere in rosa un potenziale campione. Ora tocca a Pjanic dimostrarlo. Quando sarà al top.