(R. Maida) – Paura? Ma andiamo. «Il campionato è lungo. Dopo la vittoria contro l’Inter sembrava avessimo già vinto lo scudetto. E ora…» . E ora Zdenek Zeman si stropiccia gli occhi, come se volesse liquidare in poche parole un ricordo che fa molto male: «A una settimana di distanza, credo di sapere perché abbiamo perso contro il Bologna. Abbiamo allentato la tensione, credendo di aver vinto» . Analisi logica, a Trigoria, prima di prendere il volo per Cagliari e – soprattutto – di venire a sapere che la gara è stata rinviata a data da destirarsi.
NIENTE EMERGENZA – Zeman avrebbe dovuto affrontare la trasferta senza Osvaldo, Totti e De Rossi. Ma l’emergenza non lo metteva in agitazione: «E’ chiaro che preferirei avere tutti a disposizione ma sono sicuro che chi andrà in campo farà bene. Nelle prime tre partite nessuno ci è stato superiore, quindi possiamo e dobbiamo competere alla pari con tutti. In casa e fuori» . Anche in attacco si sente coperto e non rimpiange la cessione di Bojan: «Bojan è andato via perché pensava di avere più spazio. Nessun problema adesso. Su sei attaccanti ne mancano solo due. Non parlerei di emergenza. Tre giocheranno, uno andrà in panchina» . In rampa di lancio c’erano Lamela, Destro e Lopez, fuori Tallo, «che per me è un centravanti, non un esterno. Ha buone qualità negli ultimi sedici metri».
CRITICHE – In sostanza si rimprovera poco, Zeman: «Essendo l’allenatore ho le colpe che spettano al responsabile tecnico. Ma ripeto, per me con il Bologna c’è stato un calo di tensione. Anche le sostituzioni volevano andare in quella direzione: i giocatori stavano calando, ho tentato di motivarli inserendo due compagni freschi» . E la fase difensiva? La squadra rischia anche tenendo il baricentro basso: «La mia idea resta giocare con la difesa alta. Ma non posso cambiare la mentalità di giocatori esperti in poche partite. Serve tempo, soprattutto con chi è abituato da tanti anni a difendere in una certa maniera (qui pensa a Burdisso, ndi) . Con Romagnoli e Marquinhos è più facile perché devono imparare…» . Sui tanti infortuni invece spiega: «Per me è una casualità. Nelle mie squadre non ho mai avuto tanti problemi»