(B.Tucci) – Potrebbe sembrare strano, ma già alla seconda giornata di campionato si chiedono conferme: alla Lazio di ripetere la bella prova di Bergamo; alla Roma di cancellare quella scialba prestazione con il Catania. D’accordo, il compito dei giallorossi, questa settimana, è assai più complicato.Debbono volare a Milano per vedersela con quell’Inter di Stramaccioni che a Pescara ha fatto faville. Match che non sarà affatto semplice per Zeman. Certo, rientra Destro che ha scontato la squalifica. Un bell’aiuto all’attacco che contro i siciliani non ha brillato, se si eccettuano i due lampi di Osvaldo e di Lopez. Ma non è solo lì davanti che il tecnico ha problemi. In difesa, ecco apparire i soliti guai: un pacchetto fragile che si lascia travolgere in velocità dagli avversari. E poi, ancora, il centrocampo. Bradley (che non ci sarà per infortunio) e Pjanic non sono apparsi ancora in condizioni eccellenti, tanto è vero che il Catania, in quella zona del campo, ha avuto quasi sempre la meglio. Insomma, la quadratura del cerchio è di là da venire, ragione per cui se ne deve dedurre che il calcio di agosto non ha detto la verità sulle qualità della squadra giallorossa. E allora, ecco che il match di San Siro ha un significato particolare. Se la Roma dovesse uscirne con le ossa rotta le critiche aumenterebbero. Tanto più che la tifoseria non ha digerito la scelta della società che, in settimana, ha voluto cedere (un regalo a Galliani?) un giovanotto di nome Bojan che, con Zeman, avrebbe potuto far esplodere tutte le sue non poche qualità tecniche.[…]