(G. Calvi) – All’improvviso, ha scoperto Zdenek Zeman e un’altra Roma. Così, Alessandro Florenzi si è preso un’altra vita, ha capito che i suoi sogni possono davvero realizzarsi. Il ragazzo «ammazza-Inter» sorride, trascina i compagni sulla strada dell’allegria, durante l’allenamento della nazionale under 21, a Taurisano. «A Milano mi è andata bene, magari sono stato anche fortunato a trovarmi nel posto giusto —dice il centrocampista di scuola romanista, 21 anni —. Per il gol, devo ringraziare Totti, che mi ha messo quella palla: Francesco ha colpi unici, solo lui può inventare certe giocate. E poi tutti i compagni mi hanno aiutato. Sì, al Meazza mi sono goduto il giorno più bello della mia vita».
Palestra Crotone E’ tornato alla casa-madre fortificato dall’esperienza maturata a Crotone. Dopo i successi con le giovanili giallorosse, in B ha dimostrato duttilità sul piano tattico, sino a diventare addirittura un goleador: 11 reti in 35 presenze. «La stagione trascorsa a Crotone mi ha arricchito, in particolare mi ha consentito di esprimermi in diversi ruoli. Senza l’avventura nella squadra calabrese, forse non sarei riuscito a meritarmi la nazionale under 21 e il rientro alla Roma. Certo, non mi illudo di aver conquistato già la fiducia di Zeman. Ma, giorno dopo giorno, mi rendo conto che anch’io posso dare il mio contributo, per sognare con la mia Roma. Sino allo scudetto? Non ha senso parlarne. Dobbiamo solo correre e correre, a testa bassa: poi a marzo, guarderemo la classifica».
Zeman per sempre Era preparatissimo, sulla materia Zeman aveva immagazzinato i racconti degli azzurrini dell’under 21. Così, Florenzi si è consegnato al maestro boemo. «Soprattutto Verratti, Insigne e Immobile mi avevano descritto il personaggio Zeman, risultato decisivo per la loro esplosione nel Pescara. Mi sono bastati pochi giorni, durante la preparazione, per capire quale fortuna capiti a un giocatore che è allenato dal boemo. Non parla tanto, però basta quel poco che dice per trasmettere le idee sul suo calcio. Zeman ha saputo tirare fuori il meglio da tanti giocatori; devo sfruttare la mia grande occasione. Con me insiste tanto sui tempi e sui movimenti che devo fare, per dettare e realizzare gli inserimenti. Mi vuole più spesso in area avversaria, in modo da provare a segnare qualche gol pure in Serie A. Ho cominciato bene».
Insigne, arrivederci Riparte dagli 11 sigilli apposti nel Crotone e non si pone limiti sulle presenze nel suo primo vero campionato in A, dopo l’unica apparizione, nell’esordio, il 22 maggio 2011, in Roma-Sampdoria. «Cerco di prendermi tutto. Anche i complimenti di Insigne, che ha detto di aspettarmi nella nazionale maggiore. Il suo salto è un bel segnale lanciato da Prandelli per noi dell’under 21. Possiamo sperare. Chissà, un giorno…».