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GAZZETTA DELLO SPORT Pirlo torna alla grande. Ma se non lo marcano…
(A. Schianchi) – Nemmeno i bambini all’oratorio difendono come fanno quelli della Roma. A dir poco imbarazzanti. A che serve predicare il calcio-spettacolo, tutti all’attacco, tutti propositivi, evviva il 4-3-3, se poi dopo 19 minuti sei sotto di tre gol, e ogni volta che gli avversari si presentano dalle parti del tuo portiere devi metterti le mani nei capelli e farti il segno della croce? Il fumo della teoria-Zeman evapora in fretta. Punizione di Pirlo, rigore di Vidal, sigillo di Matri, due traverse (Marchisio e Vucinic), e tanti saluti al predicatore boemo: il tutto nei primi 45 minuti, quelli che contano veramente, quelli che «spaccano» la sfida. La ripresa, infatti, è pura accademia: sulla tavola non ci sono più i piatti prelibati, i commensali hanno ormai spazzolato via tutto, le reti di Osvaldo (su rigore) e Giovinco sono degli «ammazzacaffè»…
Zero pressing Pirlo, per rinascere da un periodo un po’ grigio, non può chiedere avversario migliore. Innanzitutto non lo marcano e lui, in questa situazione tattica, va a nozze perché ha il tempo per pensare e per agire. I centrocampisti di Zeman pressano poco e male, e i difensori fanno i movimenti sbagliati. Un esempio su tutti: sulla cosiddetta «palla scoperta» (cioè senza opposizione) i romanisti salgono invece di correre verso la porta. In questo modo per gli attaccanti è davvero un gioco da ragazzi infilarsi nell’area avversaria e pungere. Tutti e tre i gol della Juve, nel primo tempo, nascono da situazioni di «palla scoperta» mal gestite dai difensori di Zeman. Errori gravi, individuali, di reparto e di concetto. L’impressione è che alla linea arretrata della Roma manchino le conoscenze basilari: quando aggredire l’avversario e quando, invece, arretrare, quando intervenire e quando temporeggiare.
Numeri I 108 palloni toccati da Pirlo sono la testimonianza di un dominio assoluto. Soltanto 7 i passaggi sbagliati dal regista, su un totale di 63. Inoltre, a conferma di una prestazione positiva, ci sono 11 lanci riusciti, 2 sponde, 2 assist, 1 gol (su punizione telecomandata), 2 contrasti vinti, 5 palloni intercettati. Giusto anche sottolineare le 14 palle perse, ma ci possono stare quando se ne toccano 108…
Differenze De Rossi interviene soltanto 68 volte nel gioco e perde ben 8 palloni. Nessun tiro in porta per il centrocampista giallorosso, soltanto 3 lanci, pochissime incursioni. Considerando che il primo tempo è la parte importante della sfida, va tenuto presente che i bianconeri, in quel periodo, effettuano ben 276 passaggi (il 90 per cento dei quali risulta positivo) contro i 163 della Roma. Come dire: la Juve gioca, diverte e segna, mentre i giallorossi di Zeman stanno a guardare.