(L.Guelpa) – La riserva della riserva di una riserva, con quel senso di impotenza e la remota speranza di poter danzare sulle disgrazie altrui. In due anni la vita di Artur Guilherme Moraes Gusmão è traslocata agli antipodi. Ha lasciato la Roma nel 2010 dopo che Spalletti gli aveva messo davanti Doni, Julio Sergio e Lobont, si è ricostruito una carriera credibile nello Sporting Braga fino a diventare il miglior numero uno del campionato portoghese nel Benfica. Aristocrazia da calcio lusitano per Artur che a 31 anni si sente entusiasta come un ragazzino e sogna qualcosa di tutt’altro che proibitivo: la maglia della Seleçao al Mondiale che tra due anni ospiterà il suo Brasile. Il c.t. Menezes lo sta tenendo d’occhio […]
Senza rimpianti «È vero — ammette —, alla Roma con Spalletti ero diventato la quarta scelta. È terribile per un portiere. Eppure non mi sono mai perso d’animo, ho preso atto delle decisioni dell’allenatore, come dovrebbe fare qualsiasi professionista, e soprattutto mi sono innamorato di Roma e della Roma». I colori giallorossi non si sono diluiti negli ultimi due anni. Non c’è solvente che tenga, perché «centinaia di colleghi sognerebbero di poter mettere la Roma nel loro curriculum. E se sto facendo bene a Lisbona lo devo anche a quanto ho imparato a Trigoria». […]