(B. Tucci) – No, credo che Gianluca Vialli,durante la sua permanenza in Inghilterra, non abbia mai frequentato Cambridge o Oxford. Altrimenti, non avrebbe pronunciato certi termini così offensivi e poco educati. L’epiteto lo ha rivolto a Zeman e mi sembra superfluo ripeterlo. Perché? Lasciatemi essere sincero al cento per cento: per invidia. Ed infatti, l’ex allenatore del Chelsea ha mai raggiunto i livelli di notorietà del boemo? Ha mai fatto scuola? Ha forse inventato un modello di gioco che ha avuto proseliti? Assolutamente no. Ed allora, in un momento in cui il mister giallorosso è tornato in auge, il signore in questione cerca di farsi pubblicità affibbiandogli un epiteto che non merita.
Comunque sia, anche il boemo continua ad innestare polemiche inutili e dannose. Stavolta, nel mirino è finito il presidente Abete definito in un primo tempo «nemico del calcio». Poi, il mister ha innestato la marcia indietro. Francamente, ritengo che avrebbe potuto fare a meno di entrare a gamba tesa contro un personaggio così importante. Soprattutto perché questi suoi atteggiamenti lo hanno tenuto a lungo lontano dai campi di gioco.
Adesso che la «prigionia» è finita, tutti parlano di lui e della sua Roma che, nei prossimi dieci giorni, potrebbe migliorare la classifica fino a portarsi a ridosso del vertice. Infatti, prima della sfida con la Juventus, il 26 settembre, la squadra giallorossa incontrerà il Bologna, in casa, il Cagliari, in trasferta, e poi la Samp all’Olimpico. Un super lavoro che dovrebbe dare alla Roma una spinta definitiva. È vero che oggi non esistono più partite facili, ma non c’è dubbio che le tre avversarie sono alla portata dei giovanotti di Zeman, capaci di un en plein. Nove punti: un traguardo impossibile? No, se la Roma giocherà così come ha fatto contro l’Inter a San Siro. Si, se ripeterà la brutta prova offerta con il Catania all’Olimpico. Insomma, Totti e compagni dovranno dare il massimo. Se non altro per dimostrare che Zeman sarà forse eccessivo con le parole, ma tecnicamente nessuno può insegnargli nulla.