(A. Pugliese) – Chissà, magari Francesco Totti ci starà anche pensando su, sai che copertina se il gol numero 216 dovesse arrivare proprio così. Del resto, in 21 anni di carriera ha segnato in tutti i modi (anche con il fondoschiena, in un Torino-Roma 1-2 del 2006-07, deviazione su sinistro da fuori di Mancini, tranne che con un colpo di tacco, che pure, con il «cucchiaio», è l’altro suo marchio di fabbrica, il copyright d’autore del capitano giallorosso. E considerando che nelle prime due giornate di campionato (tra Catania e Inter) dai piedi di Francesco ne sono arrivati già 9, allora il muro dei mille in carriera è vicino a venire giù. Magari già in Roma-Bologna di domenica prossima, chissà…
Numeri Con Inter-Roma i colpi di tacco giocati da Francesco in partita sono 996: 743 (il 74,60% del totale) in Serie A, il resto sparso tra le coppe europee (161 in tutto, di cui 95 in Champions League, 55 nella vecchia Coppa Uefa e 11 in Europa League) e quelle italiane (altri 92: 83 in Coppa Italia e 9 nelle Supercoppe di Lega). Un’infinità di magie sparse per tutti i campi del mondo, ma mai condite da un gol, un timbro, un marchio alla Mancini (Roberto o Amantino che si voglia, rispettivamente contro il Parma e nel derby con la Lazio), alla Ibrahimovic (quando ci spinse fuori da Euro 2004) o alla Crespo (in Fiorentina-Parma del 1999). Anche se Francesco ci è andato vicino, in quel Parma-Roma 0-3 del 2005-06, quando Guardalben glielo negò con una prodezza d’istinto.
Assist A dire il vero, anche su YouTube da anni imperversa un video di un gol di Francesco di tacco. È quello che provò su rigore nel 2007 durante un allenamento allo stadio Olimpico, con Gianluca Curci beffato dall’improvvisa piroetta del capitano, che all’ultimo momento si girò, colpendo (e segnando, ovviamente) il pallone con il tacco destro. In partita invece no, lì Francesco il tacco lo ha usato spesso per regalare assist. Come quello che mandò a segno Max Tonetto in un Roma-Empoli del 2008 o quello (meraviglioso) che regalò ad Antonio-Cassano il pallone del 2-0 in un Roma-Juventus (primo dicembre 2002), dove il capitano liberò al volo Antonio davanti a Buffon. In realtà, il tacco di Totti più famoso di tutti è stato quello di Rotterdam, nella finale di Euro 2000, quando beffò in un colpo solo Lizarazu e un certo Zidane, liberando sulla fascia Pessotto. Quel tacco lì poteva regalarci un Europeo, visto che dal cross dello stesso Pessotto arrivò il tap-in vincente di Marco Delvecchio che ci fece sognare fino a 20 secondi dalla fine (pari di Wiltord, poi quel maledetto golden gol di Trezeguet).
Obiettivo Adesso, tra gli obiettivi personali che si è prefissato Totti, c’è quello di giocare fino a 40 anni e quello di salire fino al secondo posto del podio della classifica dei marcatori di sempre in Serie A (Francesco è a quota 215, a -1 dal terzo gradino occupato da Meazza e Altafini e a -10 dal secondo di Nordahl). E se finora in quei 215 gol c’è l’intero repertorio di un calciatore infinito, chissà che presto non si riempia anche quella casellina vuota. In attesa di un gol alla Mancini, Ibrahimovic o Crespo, Totti si accontenterà di abbattere il muro dei mille colpi di tacco. Come? Sempre allo stesso modo: spalle alla porta, ma con gli occhi «disegnati» sulla schiena.