(R.Velucchi) Niente da fare, la Supercoppa Primavera è stregata per l’Inter. Tre tentativi, tre sconfitte. E così l’unico trofeo che manca in bacheca prende ancora una volta un’altra strada. Se nel 2006 e 2007 a vincere (nettamente) era stata la Juventus, stavolta i nerazzurri campioni d’Italia sono stati battuti dalla Roma, arrivata all’appuntamento grazie alla vittoria della Coppa Italia. La squadra di Bernazzani, però, ha buoni motivi per rammaricarsi. La sconfitta è onorevole, non meritata e soltanto in parte figlia delle proprie colpe (partenza moscia, gol preso dopo pochi minuti, raddoppio incassato a causa di un errore banale).
ROSSO ESAGERATO L’arbitro Maresca si è messo d’impegno per avvelenare la partita e complicare la vita all’Inter. Al 37′ del primo tempo, infatti, ha espulso Mbaye per una manata a Frediani che un arbitro un po’ meno protagonista avrebbe sanzionato, al massimo, con un cartellino giallo. Non si è trattato di un fallo violento o cattivo, Mbaye stava andando via sulla fascia e ha aperto il braccio per liberarsi dell’avversario. Il terzino franco-senegalese era stato espulso anche nella finale di NextGen contro l’Ajax a Londra, e anche in quel caso la decisione era apparsa esagerata, ma le cose alla fine erano andate diversamente, con la vittoria dell’Inter. Maresca, che non ha brillato neppure in altre circostanze ed è stato fischiato al momento della premiazione, ha inciso pesantemente sul match. L’Inter non era partita bene, ma stava riprendendo campo e iniziativa. Ha paradossalmente dato il meglio con l’uomo in meno. Nel finale di tempo, però, ha pagato carissimo un errore di Benassi, che si è fatto soffiare la palla da Matteo Ricci sulla trequarti. Il numero 10 (soltanto di maglia) giallorosso ha messo in profondità per Frediani, che in diagonale ha trafitto Dalle Vedove. Il 2-0 non ha ammazzato i nerazzurri, anzi. Nella ripresa, più spettacolare, più intensa, si è vista una Inter coraggiosa e pimpante. Forte ha avuto due occasioni ravvicinate per riaprire la partita, poi al 14′ il gol è arrivato grazie a una punizione di Livaja. Per le tante occasioni create, i nerazzurri avrebbero meritato almeno i supplementari.
GIALLOROSSI OK Al terzo tentativo la Roma mette in bacheca l’unico titolo che non era mai riuscito a conquistare (nel 2005 fu sconfitta dal Lecce, lo scorso anno dalla Fiorentina). La squadra di Alberto De Rossi è andata a strappi. Ha trovato subito il gol in avvio — cross di Frediani e colpo di testa vincente di Bumba da due passi, sul filo del fuorigioco —, ha sfiorato il raddoppio con lo stesso romeno, poi è appassita. Neppure il 2-0 le ha dato sicurezza. Per tutta la ripresa non si è notato l’uomo in più, i giallorossi hanno lasciato campo all’Inter, che ha rischiato più volte di pareggiare (provvidenziale Svedkauskas su Benassi e Livaja).