(gazzetta.it) – Un passato comune nelle giovanili della Roma, qualche tappa bruciata, e ora anche moduli speculari. L’Inter aspetta la Fiorentina per rompere il tabù San Siro, nonostante le assenze di Sneijder, Chivu e Palacio.
NEL SEGNO DEL 3-5-2 — Gli infortuni davanti comunque tolgono ogni dubbio di modulo: si va verso la conferma di un 3-5-2 in cui saranno gli esterni a dover vestire i panni di attaccanti aggiunti. Una variazione di rotta rispetto ai progetti iniziali di Stramaccioni, ma che lo porterà domenica a schierare un modulo speculare a quello di Vincenzo Montella, che sin dall’inizio della sua avventura a Firenze ha impostato una difesa a tre. Il tecnico viola pare più avanti nella costruzione del gioco a centrocampo, apprezzabile e apprezzato (anche dal suo presidente), grazie anche a uomini di qualità, mentre è ancora alla ricerca della spalla ideale di Jovetic.
STRAMA-MONTELLA — Ma il modulo non è l’unico punto in comune dei due principali esponenti della “nouvelle vague” in panchina. Entrambi, infatti, sono giovani, molto giovani per essere tecnici di club di primo livello. Strama ha 36 anni, Montella 38 e un paio di “prime squadre” in più in carriera (Roma e Catania, oltre al club di Della Valle). Entrambi sono passati dalla giovanili della Roma: l’interista ha fatto la gavetta dal 2005 (Esordienti, Giovanissimi, poi Allievi Nazionali), Vincenzo dopo il ritiro è passato alla panchina degli Allievi Nazionali. Due anni insieme, coi ragazzi giallorossi, ora il primo incontro al piano di sopra.