(G. De Stefano) La squadra di Zeman parte alla grande chiudendo il primo tempo 2-0 grazie ai gol di Florenzi e Lamela. Nella ripresa il patatrac: la difesa giallorossa sbanda e segnano il Gila, Diamanti e ancora l’ex viola al 91′
Dopo il 2-2 con il Catania, la sconfitta con il Bologna. Un 3-2 che fa tanto male, perché la Roma si fa raggiungere sul 2-0 dai rossoblù nello spazio di un minuto fra il 72′ e il 73′ e infine superare al 91′ da Gilardino, che esce dall’Olimpico con una doppietta. Non basta Totti a illuminare la squadra che segna nel primo tempo con Florenzi e Lamela. Poi, nella ripresa, le reti dell’ex viola e di Diamanti e la fittata è fatta. Da incorniciare le due parate miracolose di Agliardi su altrettanti colpi di testa di Totti, soprattutto quello all’ultimo secondo.
TUTTO FACILE — Eppure, pur senza De Rossi e Osvaldo, Zeman aveva superato l’ostacolo puntando sulla spensieratezza di Tachtsidis e la buona visione del gioco di Pjanic, preferendo Lamela a Lopez. Ne sa qualcosa Pioli, che assiste da bordo campo alla frenetica manovra giallorossa: disinvolta e sciolta; possesso palla magistrale. Il suo Bologna si impegna nella fase difensiva, ma quelli della Roma spuntano da tutte le parti. A destra Pjanic e Lamela, a sinistra con le falacate di Balzaretti. Poi ci si mette il Capitano è il giocattolo è confezionato.
TOTEM TOTTI — Che meraviglia Totti: 36 anni e non sentirli. Sembra coetaneo dei ragazzotti che gli girano attorno. Gigante vero. Crea, scatta e corre. Come al 38′, quando Lamela sfugge in contropiede e lui lo segue correndo come un matto, tenendosi anche la forza per scagliare un pallonetto da fuori area che sorvola di poco la traversa. Ma aveva fatto ben altro prima il Capitano. Al 7′ il tiro dalla distanza da cui parte il vantaggio: palo pieno, palla ribattuta e ribadita in rete di testa da Florenzi che esordisce nella sua casa come sognava anni fa quando andava in Curva a tifare Totti e la Roma. Poi al 14′ con quel tiro che Agliardi deve deviare in angolo superandosi. Si scatena anche Lamela che al 16′ coglie il 2-0 con un rasoterra che va a scheggiare il palo interno. Il Bologna? Praticamente solo Diamanti: geniale ma solitario, mentra Gilardino girovaga semza una meta precisa.
MAI DIRE MAI — La ripresa inizia con Pulzetti al posto di Guarente. Il Bologna è più incisivo, ma al 10′ è la Roma a mancare il 3-0 ancora con Totti, questa volta di testa con la deviazione miracolosa di Agliardi sul palo. E’ lui a giganteggiare ancora, nonostante il caldo dell’Olimpico. Ma Zeman gli va in soccorso regalandogli forze fresche: Lopez per Lamela e Marquinho per Pjanic. Roba da chiudere in scioltezza. Ma il Bologna non molla mai e la Roma va in bambola. Soprattutto la difesa; soprattutto Piris. Nel giro di un minuto, fra il 27′ e il 28′, accade l’incredibile: il difensore si fa gabbare, prima da Gilardino poi da Diamanti, il migliore tra i rossoblù. Zeman inorridito toglie Piris per Marquinhos che regala velocità e profondità alla manovra. Ma servirebbe lucidità per vincere la partita. Quella che non manca al Bologna, al 91′ in vantaggio ancora con Gilardino, sull’ennesimo pasticcio difensivo della Roma (scontro fra Burdisso e Stekelemburg): è il pazzesco 2-3.