(C.Santi) «Il comportamento del Cagliari è incomprensibile, non so davvero cosa dire». Maurizio Beretta, il presidente della Lega calcio, si è detto sorpreso di quanto accaduto e dell’atteggiamento del presidente del club sardo,Massimo Cellino. Anche il numero uno della Federcalcio, Giancarlo Abete, ha ribadito che «il comportamento di Cellino è inaccettabile, sconcertante e provoca un danno d’immagine a tutto il calcio italiano». Abete ha ricordato che il presidente del Cagliari siede in Consiglio federale e, per questo, deve avere maggiore responsabilità. «Invece qui si è andati alla sfida con l’autorità di pubblica sicurezza. Tutto questo verrà sanzionato mentre la Lega deve migliorare la qualità dei suoi dirigenti».
Presidente Beretta, per Cagliari-Roma sembrava che tutto fosse stato risolto per far giocare la gara allo stadio Is Arenas sia pure a porte chiuse.
«Avevamo lavorato tutta la settimana per permettere al Cagliari di giocare in casa e non andare a Trieste. Noi, che in estate avevamo dato la deroga per lo stadio, pensavamo che dopo il vertice dell’Osservatorio a Roma la situazione fosse sotto controllo e che una soluzione si era trovata».
Poi Cellino ha invitato, con un comunicato, i tifosi a raggiungere lo stadio nonostante la partita si dovesse giocare senza pubblico.
«Mi ha sorpreso davvero. Il mio commento? So solo che è stata scritta un’altra brutta pagina per il calcio».
Lei ha parlato con Cellino?
«No. Credo che non sia neppure in Italia. Nessuno della Lega, negli ultimi giorni, vi è riuscito. Solo il segretario Brunelli si è messo in contatto, con fatica, con i dirigenti del club».
Non avevate avuto, negli ultimi giorni, nessun segnale di un epilogo del genere
«Nessuno davvero. Ripeto, noi per tutta la settimana avevamo collaborato con il Cagliari per raggiungere un compromesso e risolvere la situazione legata alla costruzione del nuovo stadio. Il Prefetto, anche dopo le dichiarazioni dell’Osservatorio, aveva dato il suo benestare».
Ma è arrivato, sabato notte, un comunicato del Cagliari e la situazione è mutata.
«Un comunicato assurdo, non commentabile».
Adesso la società rischia lo 0-3 a tavolino, vero presidente?
«Non sono in grado di anticipare la decisione che il giudice sportivo prenderà oggi pomeriggio. Certo, si può dire che alla luce dell’ordinanza del Prefetto il rischio esiste. Del resto la partita non è stata sospesa perché c’era il rischio neve».
Scusi, ma perché secondo lei il Cagliari ha scritto quel comunicato? Solo provocazione?
«Non lo so. Per noi della Lega, però, la sicurezza è una prerogativa imprescindibile e sulla sicurezza non ci sono deroghe».
La Lega calcio da anni si batte per la questione stadi. La vicenda del Cagliari si inserisce proprio in questo contesto.
«Sant’Elia e Is Arenas confermano che una legge per gli impianti è necessaria. Il Cagliari stava lavorando proprio per questo. Occorre al più presto una legge di riferimento».
Perché in estate avete autorizzato il Cagliari a giocare a Trieste: solo perché le norme lo consentono?
«Abbiamo salvaguardato la società che poi ha cercato di anticipare i tempi di utilizzo del nuovo stadio e noi abbiamo acconsentito, il 2 settembre, a far giocare Cagliari-Atalanta a Quartu Sant’Elena a porte chiuse».
Fin qui il presidente della Lega Calcio, Beretta, mentre il numero uno del Coni, Gianni Petrucci, ieri ha evitato di commentare la vicenda. Un’altra brutta pagina del calcio italiano, ha affermato Beretta, ma è una brutta pagina di tutto il nostro sport che consente a una società che non ha l’impianto di partecipare a un campionato professionistico ma davanti agli introiti ricchissimi dei diritti televisivi non ci si può tirare indietro.