De Rossi in gruppo e quindi disponibile per Sofia.Il recupero del romanista è la conferma dell’obiettivo di Cesare Prandelli: iniziare bene le qualificazioni mondiali. Lo sta ripetendo al gruppo, in questi giorni passati in ritiro a Coverciano tra esercitazioni tattiche e test fisici (ieri quello di Mognoni per valutare la soglia aerobica attraverso il prelievo del sangue), per non farlo trovare impreparato. Il cittì teme la falsa partenza, preoccupato del possibile rilassamento degli azzurri dopo il secondo posto all’Europeo. La consapevolezza di essere forti può diventare pericolosissima all’avvio della nuova avventura.
Prandelli chiede subito la vittoria alla sua Italia. Per questo va sul sicuro con il sistema di gioco che i giocatori convocati conoscono meglio, il 3-5-2, e con i sette juventini subito titolari nell’assetto utilizzato nel loro club da Conte, con Maggio a destra, nella linea dei cinque centrocampisti, stessa posizione che occupa nel Napoli con Mazzarri. Solo in tre giocano con un altro modulo: Ogbonna, Osvaldo e De Rossi. Il romanista non sarebbe rimasto a Coverciano se non avesse avuto la possibilità di essere disponibile già per la partita di domani sera a Sofia (oggi pomeriggio la partenza da Pisa). Serve contro la Bulgaria (attenzione all’arbitro inglese Atkinson: ha il cartellino facile), non con Malta, martedì a Modena. Il suo infortunio al piede destro, trauma più contusivo che distorsivo, non lo mette a rischio-ricaduta.
Già ieri pomeriggio, nell’addestramento tattico, ha calciato tranquillamente il pallone (evitando, a fine seduta, i tiri in porta). «Sto meglio» ha assicurato. Al mattino si era limitato al lavoro differenziato con Pazzini, lui ancora fuori dal gruppo.
Prandelli guarda al calendario e non vuole sorprese. Martedì con Malta serviranno anche tanti gol. Due successi in queste due partite per piazzarsi in testa al gruppo e affrontare poi gli impegni di ottobre senza essere obbligati a rincorrere proprio contro due rivali pericolose: il 12 ottobre è in programma la delicata trasferta a Yerevan per sfidare la rivelazione Armenia e il 16 il big match a Milano contro la Danimarca.
Dopo le tre amichevoli contro la Francia, il 14 novembre in casa, e l’Olanda, il 6 febbraio in trasferta, il ritorno con Malta, il 26 marzo, ecco l’altra partita-chiave, l’8 giugno in Repubblica Ceca.
Come deciso nel ritiro di Wieliczka in Polonia, prima dell’inizio dell’Europeo e in caso di piazzamento tra le migliori quattro, gli azzurri si preparano a devolvere una percentuale del premio per il secondo posto (150 mila euro a testa) in beneficenza: qualcuno l’intera cifra ricevuta dalla Federcalcio, altri una parte.
Scegliendo dove indirizzare la donazione: c’è chi ha pensato alle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo e chi a quelle in difficoltà dopo l’alluvione dell’anno scorso, chi ha pensato ai macchinari per l’Ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma. Parte della beneficenza, anche della Figc, sarà devoluta ai terremotati dell’Emilia, dove domenica pomeriggio Prandelli, a Medolla, porterà la nazionale ad allenarsi. La Federcalcio si occuperà del rifacimento dei campi di calcio della regione, mentre gran parte della donazione servirà per la ricostruzione di asili e palestre.