(C.Zucchelli) – Tre ragazzini in attacco, tre a centrocampo, una difesa più esperta con Burdisso capitano. Con ogni probabilità sarà questa la Roma che domani scenderà in campo a Cagliari e che dovrà fare a meno dei suoi tre uomini più forti ed esperti:Totti, De Rossi e Osvaldo. Questi ultimi due sono sicuramente out mentre per il numero 10 qualche timida speranza c’è ancora. Si proverà a recuperarlo all’ultimo e una decisione definitiva verrà presa soltanto dopo l’allenamento di stamattina. Ieri Totti ha corso un po’ e fatto fisioterapia, se stamattina non avvertirà dolore alla coscia e si allenerà col gruppo allora potrebbe anche partire per la Sardegna ma le possibilità sono minime anche perché la Roma è attesa da una settimana di fuoco: mercoledì all’Olimpico arriva la Sampdoria, sabato sera si va poi a Torino dalla Juventus. Per queste due sfide dovrebbero tornare a disposizione sia Osvaldo sia De Rossi, con Bradley che, invece, potrebbe tornare solo per l’appuntamento contro i bianconeri. Chi, invece, non ha ancora una data fissata per il rientro è Dodò, che continua a fare lavoro differenziato. In attesa che il brasiliano sia pronto, sulla fascia sinistra c’è la certezza Balzaretti. Sarà lui, insieme a Burdisso – Nicolas centrerà domani la sua centesima presenza con la maglia della Roma – e a Stekelenburg, uno dei giocatori più esperti in campo a Cagliari. Ai tre trentenni della squadra (con l’argentino che se verrà confermata l’assenza di Totti indosserà la fascia di capitano) si chiederà qualcosa di più del solito, considerando che, oltre ai giovani del centrocampo e dell’attacco, ci sarà anche Piris che sta vivendo un momento particolare. A Trigoria tutti – in particolare il ds Sabatini, che ieri con Baldini ha assistito all’allenamento del pomeriggio – stanno molto vicini al ragazzo, che a 23 anni deve prendere ancora confidenza col calcio italiano e con gli schemi di Zeman. Gli errori contro il Bologna lo hanno segnato, ma in questa settimana si è allenato bene e domani dovrebbe toccare a lui a destra (con Taddei alternativa) insieme a Burdisso, Castan e Balzaretti. A centrocampo ci saranno, come detto, tre ventenni: Tachtsidis, Florenzi e Pjanic. Il bosniaco, coetaneo dei compagni di reparto ma molto più esperto visto che gioca ad alti livelli da anni, è chiamato a dare una risposta importante dopo le prestazioni non proprio brillanti che hanno caratterizzato il suo inizio di stagione. Vista la probabile assenza di Totti dovrebbe giocare come interno sinistro con Florenzi a destra. In attacco, almeno stando a quanto provato da Zeman ieri, ci saranno Destro al centro con Lamela e Nico Lopez ai lati. L’unico dubbio è legato proprio all’attaccante uruguaiano: se Zeman, per non farlo giocare dall’inizio vista la poca esperienza e per non avere in panchina il solo Tallo, dovesse decidere di farlo partire dalla panchina, ecco che a sinistra verrebbe avanzato Pjanic e a centrocampo inserito Marquinho. È una soluzione, questa, che è stata provata a Trigoria un paio di volte in settimana e che Zeman sta valutando visto che il bosniaco può giocare nella zona occupata abitualmente da Totti, anche se interpretando il ruolo in un altro modo. A modo suo, visto che non è né un esterno classico tipico del 4-3- 3 del boemo né un giocatore come il Capitano, in grado di correre per tutto il campo. Nato trequartista, Pjanic ha però la capacità di saper leggere qualsiasi situazione di gioco ed è bravissimo a mandare in porta i compagni. Per questo, anche in una posizione dove non è mai stato impiegato, potrebbe risultare comunque decisivo. A patto che torni ad essere quel giocatore che a Lione aveva stregato l’Europa e che a Roma si è visto solamente a tratti. In un momento come questo c’è bisogno di lui.