(B. De Vecchi) – Francesco Totti e il Bologna è una storia che vale la pena di raccontare, come tutte le storie di Francesco Totti d’altronde. Ma il Bologna ha un significato particolare per il Capitano, per tanti motivi, per tante partite, a cominciare dall’inizio. L’inizio è la prima partita di uno dei tre campionati più belli della storia della Roma: Roma-Bologna prima giornata del campionato di grazia 2000-2001. La Roma è chiamata alla stagione dell’enorme riscatto dopo quella cosa antistorica che è stata la vittoria dello scudetto della Lazio.
L’Olimpico è quasi pieno, gonfio di orgoglio e di riscatto, innamorato dell’acquisto di Re Leone Batistuta e convinto del terzo scudetto, ma quelRoma-Bologna non si schiodava dallo 0-0. Proprio all’ultimo minuto del primo tempo quando stavano addirittura arrivando i primi fischi ci pensa un certo Francesco Totti con un colpo di testa sotto la Sud a sbloccare, partita e campionato che finirà nove mesi dopo con un gol di Francesco Totti sotto la Sud a sbloccare partita e a vincere il campionato. Totti e il Bologna però è anche un altro battesimo per il Capitano: il primo calcio di rigore tirato e segnato a cucchiaio. Stagione meno di grazia 1999/2000, ancora all’Olimpico, ancora contro il Bologna stavolta porta di Curva Nord: il capitano della Roma va sul dischetto e s’inventa quel tocco sotto che spiazza i cinquantamila dell’Olimpico più l’unico che conta, Gianluca Pagliuca.
Gol e marchio di fabbrica registrato: pochi mesi dopo si ripeterà in Europa agli Europei davanti a un muro arancione e a tutta l’Olanda. Totti e il Bologna è anche Totti a Bologna. Innanzitutto un gol, tra i più belli dei suoi 215 (duecentoquindici) e tra i meno ricordati, quello in un autunno del2003 che già sapeva di primavara con la Roma in testa alla classifica e protagonista al Dall’Ara di una partita devastante: 4-0 e uno dei quattro (zitti e a casa loro) del Dieci che colpisce di prima dopo un angolo e fa alzare in piedi tutti. Roma-Bologna secondo Totti è anche un altro Bologna-Roma meno significativo apparentemente ma dai contenuti importanti soprattutto per Lui che nella stagione 2008/2009 segnerà al Dall’Ara il primo gol su azione dopo il secondo grande infortunio della sua carriera. Non servirà a vincere quella partita per colpa di un autogol scellerato di Cicinho all’ultimo minuto, ma servirà a ritrovare ancora una volta il Capitano di mille battaglie. Tra le più dure affrontate ce n’è una proprio giocata là, ancora Bologna, ancora Dall’Ara, stagione 2004/2005, la Roma di Voeller perde 3-0 e sta perdendo dignità oltre che l’allenatore, a quel punto soltanto il Capitano prova riprendersi tutto segnando un gol mentre sanguina dal naso: finirà soltanto così, con l’addio di Voeller, ma con la firma del Capitano come a dire io ci sono. Sempre. E un po’ di più quando incontra il Bologna. Chissà che ragione c’è…