(C. Zucchelli) – Sull’ultima volta che la Roma ha vinto all’Olimpico c’è la sua firma. Era l’11 aprile scorso, giorno, anzi notte, di RomaUdinese. In panchina Luis Enrique, in campo dieci giocatori e lui, Francesco Totti, che con una doppietta all’Udinese (ah, già, dopo ha segnato anche Marquinho) non solo consentiva alla Roma di continuare a sperare nella Champions League ma regalava ai suoi tifosi anche una delle poche serate indimenticabili della scorsa stagione. Da quel momento, da quel boato che ha accompagnato il suo secondo gol e la corsa sotto la Sud, la Roma all’Olimpico non ha più vinto – e domenica saranno 158 giorni, visto che poi sono arrivati soltanto 3 pareggi e una sconfitta – mentre lui si è regalato un gol alla Fiorentina e un’altra doppietta, il 5 maggio, contro il Catania che lo hanno portato a quota 215 reti in serie A, a una sola lunghezza dal podio dei bomber di sempre.
Al terzo posto della classifica marcatori ci sono Altafini e Meazza e domani Totti, che ieri si è regolarmente allenato sia la mattina sia il pomeriggio dimostrando di aver smaltito senza problemi la contusione alla caviglia destra di venerdì (frutto di un’entrata scomposta di Nego che lo ha fatto tremare e per qualche minuto ha fatto pensare a un problema più serio), a casa sua proverà a raggiungerli o addirittura superarli. Obiettivo sicuramente alla portata, anche se poi magari a forza di scriverlo e dirlo proprio da Roma-Catania del 5 maggio si rischia di portargli un po’ sfortuna. Ma lui ha sempre dimostrato di saper essere più forte di tutto e tutti, anche di questo.