(C. Zucchelli) – Alcuni giocatori, quelli ancora svegli, hanno capito dal trambusto che c’era in albergo e dalle notizie che c’erano su Internet e sui social network che Cagliari-Roma non si sarebbe giocata già nella notte.Altri, come i più giovani che invece dormivano, lo hanno capito ieri mattina all’alba, quando sono stati svegliati dal team manager Salvatore Scaglia. Hanno saputo poi dal dg Baldini che la partita era stata rinviata «per motivi di ordine pubblico». Prima della colazione il dirigente romanista, visibilmente a disagio, ha spiegato loro i motivi della decisione del Prefetto di Cagliari. Inutile dire, anche perché poi lo ha spiegato lo stesso Baldini, che la squadra era incredula. I sudamericani senza parole, i giocatori più esperti, comeBurdisso, Perrotta e Balzaretti, che ormai in Italia ne hanno viste tante, non sapevano cosa dire ai compagni. E infatti hanno detto poco o nulla. La squadra, con Zeman e Baldini, è tornata a Roma in mattinata, il resto della spedizione è invece rientrata con altri voli di linea atterrati a Fiumicino intorno all’ora di pranzo e nel pomeriggio visto che, ovviamente, il volo di rientro era stato programmato per tutti quanti per le 19.45 di ieri. I dirigenti che erano rimasti a Roma, e che avrebbero raggiunto la Sardegna a ridosso della partita, sono stati avvisati intorno alle 6 di quello che era successo. I giocatori una volta arrivati nella Capitale sono stati lasciati liberi da Zeman, che aveva comunicato loro la decisione già a Cagliari. Considerata la settimana che li attende, con un impegno mercoledì e un altro sabato, è stata una scelta inevitabile, anche per consentire loro di stemperare la tensione che c’era visto che molti erano già sulla corda in attesa di una partita importante necessaria anche per mettere subito alle spalle il ko contro il Bologna. Lamela, ad esempio, dopo parecchio tempo era tornato a raccontare le sue sensazioni su Twitter e dalla sua camera aveva scritto: «Siamo concentrati per la partita di domani! Dai ragazzi dobbiamo vincere assolutamente. Daje Roma!».
Giocare in trasferta, e non ritrovarsi direttamente all’Olimpico mercoledì sera, poteva essere d’aiuto soprattutto per i più giovani che magari possono avvertire la pressione dello stadio. Tutti discorsi, comunque, che – e a Trigoria ne sono certi – verranno archiviati già oggi quando la squadra si ritroverà al Bernardini per una doppia seduta. E per fortuna si tornerà a parlare di calcio giocato.