(G. Dell’Artri) – Due dubbi di formazione. Uno quasi sciolto, l’altro ancora da risolvere. È così che Zdenek Zeman ieri pomeriggio ha lasciato Roma insieme alla sua squadra direzione Torino. La formazione che stasera affronterà la Juventus, a meno di sorprese, è fatta per nove undicesimi. Da sciogliere due nodi, il primo in difesa, il secondo in attacco. Dietro in quattro sono sicuri del posto. Stekelenburg, che deve mettersi alle spalle non solo l’espulsione di aprile ma anche e soprattutto la papera di mercoledì contro la Samp, Burdisso, Castan e Balzaretti. Il dubbio è legato alla corsia di destra: confermare Taddei oppure dare di nuovo un’opportunità a Piris? […]
A centrocampo le scelte sembrano obbligate con Tachtsidis centrale e De Rossi e Florenzi intermedi. Daniele torna così dal primo minuto 27 giorni dopo la partita di San Siro contro l’Inter e lo farà nel ruolo che occupa stabilmente in Nazionale dove, come regista, gioca il suo amico Pirlo che stasera si ritroverà di fronte. […]
In attacco in due sono sicuri del posto. E sono una sicurezza. Uno è Totti, che agirà come al solito sul versante di sinistra, mentre l’altro è Dani Osvaldo, al rientro anche lui dopo quasi un mese di assenza. In una squadra che costruisce molto ma fatica a concretizzare il suo ritorno sembra quasi indispensabile: quattro gol, divisi tra club e Nazionale, nelle prime quattro partite dell’anno sono un bottino di tutto rispetto ma quello che alla Roma è mancato di più è stato il suo contributo in termini di personalità, grinta e cattiveria. Per lui, fiorentino d’adozione, la sfida con la Juve ha un saporte particolare e la Roma si aspetta (e spera) che questo possa essere un fattore in più. Per quanto riguarda la terza maglia per l’attacco in tre si giocano il posto. Tre giovanissimi, tre giocatori che, seppur per motivi diversi, aspettano con ansia un’altra occasione. L’aspetta Lamela – il favorito – che allo Juventus Stadium ha vissuto, sia in campionato sia in Coppa Italia, le serate peggiori da romanista e che stasera è chiamato alla prova di maturità; l’aspetta Destro, che ha il morale basso e non vede l’ora di segnare per sbloccarsi e per dimenticare gli errori fatali contro la Samp, e l’aspetta anche Nico Lopez, diciannove anni lunedì e un figlio appena nato a cui dedicare, chissà, una delle serate più importanti della sua carriera.