(M. Macedonio) – Nonostante tutto, si dice comunque soddisfatto, Zdenek Zeman, della prestazione della squadra. Anche al termine di una partita che, ancora una volta, l’ha vista esprimersi con due volti diversi tra il primo e il secondo tempo. «Purtroppo, succede – dice il tecnico. – Mi aspettavo che questa partita la squadra la conducesse in porto. Abbiamo costruito tanto. C’è stato l’infortunio del portiere e, dopo, certamente non sono più stato molto contento, anche perché non siamo riusciti a giocare con la testa». Come aveva già avuto modo di dire al termine della gara con il Bologna, non gli è piaciuto l’atteggiamento dei ragazzi dopo l’1-1: «Abbiamo sbagliato, non c’è dubbio. Nel finale si è cercato l’intervento di testa di qualche compagno. A dir la verità, abbiamo costruito tante occasioni anche con un uomo in più, ma potevamo giocare meglio e attendere gli spazi giusti. Volevamo recuperare il risultato a tutti i costi. I ragazzi volevano poter vincere la loro prima partita in casa, ma affidandoci ai lanci lunghi, non siamo riusciti a trovare la palla giusta per fare gol».
La sua analisi della partita è comunque chiara. «Abbiamo fatto bene primo tempo – continua – e nella prima parte del secondo. Abbiamo poi subìto un gol strano, per l’errore di Stekelenburg, su una punizione “rovesciata”, essendoci invece un fallo su Marquinho. Ma nel complesso la squadra mi è piaciuta, anche se ammetto che, giocando con un uomo in più, avremmo dovuto giocare di più la palla».
Non mancano, tra i commenti che gli arrivano dallo studio di Sky, le critiche nei confronti di Destro e dello stesso Marquinho, apparsi entrambi poco incisivi, soprattutto nella ripresa. «Destro ha avuto quattro occasioni per fare gol. Se li avesse fatti, avremmo parlato di un fenomeno. Non li ha fatti e, allora, spero che le prossime volte quelle stesse occasioni si trasformino in gol». Dallo studio si fa cenno al fuorigioco dubbio su un’azione pericolosa di Destro. «Non cambia niente– ammette il tecnico boemo. Ribadisco che la squadra ha giocato una grande partita. Abbiamo fatto più di venti tiri, cosa dovevamo fare di più?».
Glissa invece sul mancato saluto con Ciro Ferrara, rispondendo alla stessa maniera del tecnico blucerchiato. «Non ci siamo incrociati –dice. – Ma io ho qualche anno di più e penso che di solito si usa che ad avvicinarsi sia il più giovane». Non condanna di certo il portiere per l’errore commesso. Né ritiene che possa essere arrivato il turno di Goichoechea. «Stekelenburg ha sbagliato una palla, succede. Hanno sbagliato anche altri portieri molto bravi. Per ora il ragazzo sta bene, e spero che tornerà a dimostrare il suo valore già nelle prossime partite».
Quanto all’incontro di sabato prossimo contro la Juventus, risponde riconoscendo alla Fiorentina di aver fatto una buona gara contro i bianconeri. «Noi ci proveremo. Non sono un indovino. L’importante sarà fare buona partita e creare problemi alla Juve». E a chi gli rimprovera una Roma ancora poco “zemaniana”, risponde: «Sono l’allenatore di questa squadra da tre mesi. Cosa vuol, dir “poco zemaniana”? La squadra ha giocato su buoni ritmi, e ha fatto bene anche sul piano dei movimenti,. Ha solo sbagliato atteggiamento sull’1-1, ma per troppa voglia di vincere. I ragazzi ci tenevano tanto».
Troppa accademia e poca sostanza, gli fanno notare. Con colpi dik tacco di troppo. «Uno era sulla linea di fondo, dove per dare la palla dietro, solo di tacco puoi giocarla». E sui singoli: «Taddei ha fatto una partita ottima. Ha aiutato sia in fase difensiva che offensiva». Ribadisce che non ha visto la squadra in calo fisico. «Non l’ho vista in debito d’ossigeno, ha corso tanto, e qualche volta in modo sbagliato. E’ difficile giocare una partita ad una porta. Dentro l’area di rigore ci sono arrivati tutti i miei giocatori. Che per me, hanno tutti talento e possibilità. Ci credo tanto. Taddei anche a Torino? Non so vediamo. Domani ci alleniamo e poi si vede cosa succede. Ho 22 giocatori in questo momento e possono giocare tutti»