(F.Cassini) – La prima in Serie A l’ha giocata a San Siro fronteggiando con successo Freddy Guarin, alla seconda potrebbe toccargli Diamanti, già protagonista di uno dei più brutti pomeriggi dell’Olimpico quattro anni fa, quando giocava nel Livorno. A due settimane dalla notte di Milano, per Panagiotis Tachtsidis sta per arrivare la conferma da titolare nel centrocampo della Roma, visto che la contemporanea assenza degli infortunati Bradley e De Rossi costringerà Zeman a fare scelte obbligate puntando su un terzetto particolarmente giovane. Ventidue anni Pjanic, ventuno Florenzi e il greco, che in tre non arrivano a quaranta presenze in Serie A, un decimo di quelle di Daniele De Rossi. […]
«Portatemi Tachtsidis e lo trasformerò in un campione», si era espresso più o meno così il Boemo in una delle prime riunioni di mercato con Sabatini. Il direttore sportivo l’ha accontentato, adesso sta al centrocampista nato in Argolide dare ragione al suo allenatore: «La sua stima è un motivo di orgoglio e uno stimolo in più per me» ha detto al giornale greco Ethnos qualche giorno prima di esordire in Serie A. Sulla maglia ha voluto far scrivere semplicemente il suo nome «perché per gli italiani è più facile da pronunciare», come lui stesso ha spiegato in un italiano fluente, visto che vive nel nostro Paese da due anni e mezzo, quando Preziosi portò a Genova il più giovane esordiente della storia dell’AEK Atene, salvo girarlo al Cesena prima che avesse la possibilità di esordire. Poi tanta gavetta in B con le maglie di Grosseto e Verona, con cui ha giocato una stagione da protagonista arrivando a 37 partite e 2 reti e a un passo dalla promozione in Serie A. Il passaggio alla Roma rappresenta un bel salto per un ragazzo di soli ventun anni e alla prima esperienza in una squadra importante.
Panagiotis si è calato nella nuova realtà senza ansie, l’ambientamento in città procede e nello spogliatoio gli è bastato poco per farsi volere bene dai nuovi compagni. Quanto al primo impatto con la Serie A, non sarebbe potuto arrivare in una serata più bella: 3-1 all’Inter in casa sua cinque anni dopo l’ultimo successo romanista, novanta minuti di grinta e sostanza che hanno fatto di lui uno dei migliori in campo. Domenica con il Bologna sarà chiamato a confermare quanto di buono fatto vedere fin qui nel ruolo che prediligie, quello di vertice basso davanti alla difesa[…]