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IL ROMANISTA Verre: “Io, sopravvissuto a Zeman”

Verre con la nuova maglia della Roma

 (V. Meta) – Quando te lo dice chi ti conosce e ti ha allenato fin da piccolo è un conto, ma nel momento in cui a dirti che sei il più forte di tutti è l’allenatore che ti fa giocare titolare in Serie A a diciotto anni, allora la prospettiva cambia. Valerio Verre si riprende la fascia di capitano dell’Under 19 alla fine di un’estate in cui è passato dal ritiro di Riscone alla Fifth Avenue fino al primo gol da professionista e ai complimenti di Serse Cosmi, che senza tanti giri di parole ha detto che «il ’94 più forte d’Italia ce l’abbiamo noi: si chiama Verre». In Toscana è arrivato via Genoa nell’ambito del delicato affare Destro ed è stato il più giovane giocatore a scendere in campo nella prima giornata di campionato. Oggi guiderà l’Italia di Evani in amichevole con il Portogallo e in attesa delle gare di qualificazione all’Europeo sponsorizza gli ex compagni di Primavera: «’Sto ragazzo sta facendo bene – dice sorridendo mentre passa Marco Frediani -. Spero che quest’anno possa fare grandi cose per aiutare la Roma». Anche perché quando parla della Roma, Valerio usa ancora il “noi”.

Unico ’94 impiegato in A nella prima giornata: ma allora sei davvero il più forte di tutti.

No, queste cose al massimo le possono dire gli altri, mica io.

Emozioni?

Ero emozionatissimo, era la prima partita della stagione ed essere schierato titolare all’esordio nella massima serie era il mio sogno. Sono contento, il mister mi ha tranquillizzato e mi ha detto di fare le cose che dovevo, scendere in campo e stare sereno. Così ho fatto, peccato non siano arrivati i tre punti con il Torino, ma uno soltanto. Ora cerchiamo di dare il massimo con l’Udinese.

Serse Cosmi ha detto che gli ricordi il primo Hamsik.

Lascio fare le valutazioni a lui e agli altri, io posso dire che sono contento perché mi sta dando fiducia, lui come tutto lo staff e i compagni. Ma l’ha detto a te? No, l’ha detto alla Gazzetta e poi ripetuto alla Domenica Sportiva. A me l’hanno riferito degli amici che mi hano chiamato quando l’hanno letto. Che ho pensato? Che è forte, Hamsik…

Trattativa Destro. Pare che il Genoa abbia detto qualcosa come “se non c’è Verre non si chiude”.

Io non lo so, stavo in America in tournée con la Roma quando mi hanno detto dell’interessamento del Siena. Ero contento, anche perché a Roma avrei trovato poco spazio. Ora sono felice di stare a Siena e faccio un in bocca al lupo a Destro, spero faccia tanti gol con la Roma.

Il ritiro con Zeman?

Sono sopravvissuto (ride, ndr). Mi avevano detto che sarebbe stato duro, ma non pensavo fosse così tosto. Appena finito l’allenamento del pomeriggio già pensavi a quello della mattina dopo, perché era veramente duro. Il mister è una persona che parla poco, ma si capisce quello che vuole perché lui lo fa capire e tu lo devi fare al 100%.

Ma è vero che faceva togliere il grasso dal prosciutto?

A questa cosa non c’ho fatto caso, veramente. Però quanta fame i primi giorni a patate bollite!

Il gol in Coppa Italia?

Eh, è andata bene, 4-2 all’ultimo per fortuna, perché abbiamo fatto una buona prestazione e il gol è stato proprio la ciliegina sulla torta.

(Passa Matteo Ricci) E questo ragazzo che ha preso il tuo posto in Primavera?

Forte forte!

Ha visto la partita di Supercoppa?

No, ho visto solo i gol ma so che è andata bene e ho fatto subito i complimenti al mister. Spero che possano andare avanti anche in campionato e in Coppa Italia.

L’esordio in Serie A te l’eri immaginato con la Roma?

Beh sì, era il mio sogno e magari anche fare il primo gol con la Roma. Però adesso spero arrivi presto con il Siena perché dobbiamo remare tutti dalla stessa parte per raggiungere la salvezza. Certo con la penalizzazione non è facile: partire a -6 è durissimo per noi, però ci dobbiamo sforzare di non pensarci e anzi trasformarlo in uno stimolo.

Dopo l’erordio in Europa League all’Olimpico ti aspettavi qualche altra presenza?

L’anno scorso è stato strano, avevo iniziato con Luis Enrique, ma poi le cose non sono andate come noi tifosi volevamo. Il mio sogno era sempre esordire il prima possibile, ma stavo in Primavera e avevamo altri obiettivi, è andata bene così. E poi quella partita con lo Slovan non è andata bene, i tifosi non l’hanno digerita e dopo è andata così. Adesso sei tornato a seguire la Roma da tifoso. Sì e sono contento che sia tornato Zeman, anche se io ero troppo piccolo per ricordarmelo. Però è tanto amato e spero possa fare bene. Tu e Stramaccioni in Serie A due anni dopo lo scudetto Allievi.

Che effetto ti fa?

Non me l’aspettavo così presto, però non vedo l’ora di incontrarlo e magari anche di batterlo.

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